Dopo settimane di silenzio, Raffaele Guida, noto come il “sensitivo”, ha deciso di collaborare con la magistratura, svelando dettagli finora ignoti del cosiddetto “Sistema Sorrento”. Le sue dichiarazioni confessorie hanno confermato l’impianto accusatorio della Procura di Torre Annunziata e gettano nuova luce su un meccanismo di appalti pilotati e tangenti che ha scosso il Comune e l’intera città e che ora rischia di assumere contorni ancora più ampi.
Le confessioni di Guida
A darne conto è il gip Emanuela Cozzitorto, secondo cui Guida “ha reso dichiarazioni confessorie nel corso delle quali ha confermato pienamente la prospettazione accusatoria nei confronti suoi e degli altri soggetti coinvolti”. Dichiarazioni che, se confermate, consolidano l’impianto dell’accusa e aprono nuovi scenari investigativi.
Una figura chiave accanto al sindaco
Secondo la Procura di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, Guida sarebbe stato il “braccio destro” dell’ex sindaco Massimo Coppola. Non un funzionario né un amministratore, ma un uomo esterno che si sarebbe persino presentato come “vicesindaco”. Il suo passato da personaggio televisivo locale, noto per le trasmissioni in cui dispensava previsioni ai telespettatori, contrasta oggi con il ruolo che gli investigatori gli attribuiscono: figura centrale nel meccanismo di appalti pilotati e tangenti.
Il modello corruttivo
Le parole di Guida delineano uno schema preciso: “Nessuno degli appalti oggetto del presente procedimento (e non solo), era gestito lecitamente. Nessun imprenditore poteva sottrarsi al pagamento di profitti illeciti al primo cittadino”.
Dal 2021 al 2024, riferisce agli inquirenti, Coppola gli avrebbe affidato il compito di intermediare con imprenditori e professionisti, imponendo e pattuendo l’importo delle tangenti. Un sistema piramidale che vedeva Coppola al vertice, Guida a gestire i contatti, funzionari e dirigenti comunali a garantire le coperture, e imprenditori pronti a pagare per ottenere commesse. La tangente, secondo l’accusa, non era l’eccezione ma la regola.
Le tappe dell’inchiesta
Due date hanno segnato la svolta:
- il 20 maggio, con l’arresto in flagranza di Coppola, fermato mentre avrebbe riscosso una mazzetta;
- il 16 luglio, con un secondo blitz che ha portato a decine di indagati, arresti e domiciliari.
Alcuni provvedimenti sono stati ridimensionati o annullati dal Riesame, ma l’impianto complessivo ha retto. Anche la posizione di Guida è stata segnata da oscillazioni: prima scarcerato, poi nuovamente colpito da misura cautelare, fino alla decisione di parlare con i magistrati.
Gli sviluppi futuri
Parallelamente, il Riesame ha confermato gli indizi a carico dell’architetto Vincenzo Rescigno, al quale sono stati concessi i domiciliari. Ma il vero nodo riguarda il peso delle dichiarazioni di Guida: se le sue rivelazioni troveranno riscontri, l’inchiesta potrebbe estendersi oltre i confini cittadini.
Un dettaglio già emerso nelle sue parole accende i riflettori: nel “Sistema Sorrento” potrebbero essere coinvolti anche politici nazionali. Se confermato, l’impianto corruttivo non resterebbe più una vicenda locale, ma assumerebbe un rilievo ben più ampio, aggravando l’onta che questa vicenda ha già gettato su Sorrento agli occhi del mondo.










