Il Ponte sullo Stretto dedicato a Garibaldi? No, grazie! Meglio il Ponte delle Due Sicilie

I neoborbonici hanno inviato alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una lettera in risposta alla proposta avanzata dai monarchici sabaudi dell’Unione Monarchica Italiana di intitolare a Garibaldi il futuro ponte sullo Stretto di Messina.

Nel dossier allegato, corredato da documenti storici, il Movimento Neoborbonico chiede di evitare il nome di Garibaldi, suggerendo invece di dedicare l’infrastruttura alle Due Sicilie, in coerenza con la storia e la geografia del territorio.

Secondo il Movimento, Garibaldi non fu simbolo di libertà e fraternità per i popoli del Sud. Egli stesso, nel 1868, dichiarò di non voler rifare la via dell’Italia meridionale “temendo di esservi preso a sassate”. L’unificazione italiana, secondo i neoborbonici, non fu un movimento popolare spontaneo: circa 50.000 garibaldini provenivano in gran parte dal Nord, tra disertori sabaudi e congedati, mentre la resistenza meridionale, definita “brigantaggio”, fu eroica e popolare. Popoli del Sud furono massacrati, deportati, incarcerati e costretti all’emigrazione.

Il dossier sottolinea anche che Garibaldi non rappresentò l’indipendenza dalle pressioni straniere, come dimostrano documenti e studi storici, inclusi recenti interventi del re d’Inghilterra, che ha riconosciuto il ruolo della sua nazione nell’unificazione italiana.

Il comunicato evidenzia come la celebrazione del cosiddetto “eroe dei due mondi” coincida con il 7 settembre, giorno dell’arrivo di Garibaldi a Napoli nel 1860. La stessa data ricorda anche la nascita del Movimento Neoborbonico, il 7 settembre 1993, fondato da Riccardo Pazzaglia, che da 32 anni si dedica a ricostruire la storia del Regno delle Due Sicilie e dell’unificazione italiana, ottenendo successo costante e riconoscimento culturale.

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