Scafati, area del Demanio occupata da industria conserviera: scatta il maxi sequestro

Nell’ambito dell’indagine “Rinascita Sarno”, diretta dalle Procure di Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Avellino, finalizzata alla repressione dei fenomeni di illeciti sversamenti da parte di imprese che operano a ridosso del fiume Sarno, i carabinieri del Noe di Salerno – giorni fa – hanno eseguito un decreto di sequestro d’urgenza in relazione ad alcune aree ricomprese in uno stabilimento industriale per la produzione di conserve alimentari a Scafati.

Tali aree – di proprietà del Demanio Civile – Ramo Strade – secondo la ricostruzione fatta attraverso le indagini, pur essendo di proprietà pubblica, venivano utilizzate per lo stoccaggio di materiali e per l’allocazione di strutture di pertinenza dell’impianto industriale. Una circostanza che avrebbe determinato anche una situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità, visto che il deposito si trovava al di sotto del viadotto stradale SS 268. Tra il materiale stoccato, inoltre, una parte era anche infiammabile.

Le indagini, tuttavia, sono ulteriormente proseguite, essendo emersa l’anomala assenza, presso gli Enti interessati, della documentazione relativa alle procedure di esproprio relative alle predette aree, necessaria per comprendere l’esatta consistenza degli spazi transitati in mano pubblica. Dagli accertamenti svolti dai carabinieri della tenenza di Scafati è emerso – infatti – che lo stabilimento industriale aveva occupato ulteriori superfici, in relazione alle quali, peraltro, aveva incamerato l’indennizzo derivante dalla procedura di espropriazione per pubblica utilità finalizzata alla realizzazione del viadotto della SS 268.

Dall’analisi dei documenti, era emerso come fosse stato oggetto di indennizzo l’arretramento delle strutture dell’opificio, in guisa da assicurare una fascia di rispetto pari a 5 metri dalla proiezione verticale del viadotto stradale, nonché lo spostamento di alcuni impianti industriali, laddove, per contro, i sopralluoghi effettuati avevano consentito di accertare come le strutture dello stabilimento industriale si fossero nuovamente espanse in corrispondenza dell’area pubblica, occupandola. Sulla scorta di tali emergenze e grazie al lavoro inquirente, si è potuto superare il vuoto documentale e l’inerzia amministrativa protrattasi per decenni, non essendo mai stato completato il rilascio coattivo del sito, pur avviato oltre 20 anni addietro. Da qui l’ulteriore decreto di sequesto preventivo d’urgenza richiesto dalla Procura di Nocer Inferiore. Lo scorso giovedì, i militari del Noe di Salerno e i carabinieri di Scafati, hanno dato esecuzione al provvedimento giudiziario, interdicendo l’utilizzo di tutte le aree pubbliche inglobate nel ciclo di lavorazione. Il sequestro si è reso necessario per far cessare l’occupazione dell’intero complesso di proprietà del Demanio, nonché in relazione alla condizione di pericolo per la pubblica e privata incolumità.È stata quindi disposto l’affidamento delle aree in argomento in custodia giudiziaria al Dirigente dell’Anas, sezione di Salerno.

«L’attività eseguita – si legge in una nota dell’Autorità giudiziaria – dimostra l’attenzione nel contrasto alle attività illecite involgenti soggetti imprenditoriali che, anche avvantaggiandosi di procedure amministrative non sollecitamente curate, traggono un vantaggio concorrenziale indebito dalla disponibilità di aree di proprietà pubblica. Nel caso di specie, poi, particolare rilievo assumono le esigenze di tutela della incolumità pubblica e privata, apparendo indispensabile da un lato prevenire eventuali infortuni sul lavoro derivanti dall’utilizzo di spazi sottostanti il viadotto e, dall’altro lato, evitare, per gli automobilisti che fruiscono dell’asse viario in parola, pregiudizi derivanti da incendi o altri eventi calamitosi connessi alla presenza a distanza non legittima delle apparecchiature dello stabilimento industriale. Si dà atto che la presente ricostruzione viene fornita sulla base delle indagini preliminari condotte dalla procura. Dunque, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza, va ribadito che eventuali giudizi di responsabilità potranno conseguire solo a provvedimenti giurisdizionali irrevocabili».

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano