Il Parco Archeologico di Ercolano apre al pubblico il cantiere di restauro delle Terme Suburbane

Il Parco Archeologico di Ercolano annuncia un evento straordinario: le Terme Suburbane, uno dei complessi termali romani meglio conservati dell’antichità, tornano accessibili in occasione di una speciale iniziativa che consente di visitare da vicino il cantiere di restauro in corso.

L’anteprima stampa è in programma domenica 14 settembre 2025, alla presenza di Francesco Sirano, funzionario delegato alla Direzione del Parco e nuovo direttore del MANN, che ha fortemente voluto l’iniziativa. Subito dopo, l’apertura sarà estesa al pubblico.

Un cantiere che diventa esperienza

Il progetto, interamente finanziato con fondi statali e realizzato grazie alla collaborazione con il Packard Humanities Institute, trasforma il cantiere in un’occasione di conoscenza e dialogo.

«Apriamo ai cittadini un cantiere vivo – spiega Sirano – per mostrare non solo la bellezza straordinaria di questi ambienti, ma anche l’impegno e la cura necessari a conservarli e restituirli al futuro».

Le Terme Suburbane: un gioiello dell’Impero romano

Costruite originariamente come bagno privato della famiglia dei Nonii Balbi e poi messe a disposizione della comunità, le Terme conservano:

  • pavimenti marmorei raffinati,
  • decorazioni in stucco e pittura di altissima qualità,
  • porte lignee originali rarissime,
  • un sistema di riscaldamento a “samovar” unico al mondo per stato di conservazione.

Chiuse da decenni e solo raramente aperte, rappresentano un unicum nel panorama archeologico mondiale: un luogo che racconta vita quotidiana, benessere e socialità dell’antica Ercolano.

Valorizzazione e futuro

L’iniziativa rientra nelle attività finanziate dalla Legge 132/2019, che destina parte degli introiti dei biglietti dei musei a progetti di fruizione e valorizzazione. Grazie a questa normativa è stato possibile potenziare accoglienza e coinvolgere direttamente il personale del Parco.

«Restituire le Terme al pubblico – conclude Sirano – significa dare voce a uno dei luoghi più identitari della città antica e al tempo stesso raccontare la sfida della tutela e della conservazione».

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano