Una vicenda di violenza inaudita ai danni di un uomo con disabilità è stata scoperta dalla Procura di Torre Annunziata, che ha disposto l’arresto di due persone accusate di sequestro di persona e lesioni personali aggravate.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i fatti risalgono all’agosto 2024, quando la vittima – una persona incapace per infermità – sarebbe stata prelevata con la forza in strada, costretta a salire su un’auto, imbavagliata e bloccata con un braccio intorno al collo per impedirle di chiedere aiuto. I due indagati l’avrebbero poi condotta nell’abitazione di uno di loro, dove l’uomo è stato privato del cellulare e delle chiavi di casa e trattenuto contro la sua volontà per circa due ore.
All’interno dell’abitazione, l’incubo: la vittima sarebbe stata derisa con insulti, spinta e gettata in piscina nonostante non sapesse nuotare, costretta a rimanervi mentre gridava di non riuscire a respirare. Durante le sevizie, avrebbe riportato lesioni in diverse parti del corpo. Al termine del calvario, l’uomo sarebbe stato abbandonato in un fondo agricolo, ancora sotto shock.
Grazie alle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Pompei, coordinata dal vicequestore Antonio Concas, e alla rapida attività della Procura, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due presunti responsabili. Per uno di loro, già detenuto nel carcere di Napoli Poggioreale per un altro procedimento, il provvedimento è stato notificato direttamente in cella.
Gli inquirenti contestano ai due uomini di aver agito per motivi abietti e futili, con sevizie e crudeltà, approfittando della condizione di minorata difesa della vittima. Un episodio che ha scosso profondamente la comunità, lasciando sgomento per la brutalità di un gesto compiuto, secondo l’accusa, “per puro diletto”.










