L’aria è quella di festa, quella delle grandi occasioni. Il Savoia ritorna a casa davanti al proprio pubblico 1.225 giorni dopo e trova un Giraud bellissimo e una tifoseria calda come poche, vogliosa di assistere ad una bella vittoria dei bianchi.
Le scelte iniziali
Mister Catalano, come al solito, si affida al 3-4-2-1 con Munoz e Umbaca a sostegno di Favetta, Piccolo viene dirottato sulla corsia di sinistra.
Sul fronte opposto Francesco Corapi dispone un 3-4-1-2 con Ambrogio e Boulahia punte sostenute dal talentuoso Golfo.
Un primo tempo equilibrato
Entrambe le squadre cercano la costruzione dal basso ed entrambe salgono “alte” a pressare gli avversari già in fase di prima impostazione; la giornata di caldo estivo non limita le due compagini che si danno battaglia a tutto campo in avvincenti uno contro uno anche se le occasioni non fioccano, complice qualche errore in fase di impostazione, in particolare dei padroni di casa, tra i quali si mette in evidenza un Munoz particolarmente ispirato.
La manovra dei bianchi però appare troppo leziosa e gli appoggi sugli esterni, in particolare a sinistra, sono pochi e senza i giusti tempi di gioco cosicché i rossoblù siciliani hanno tutto il tempo di ricomporre la difesa ed il portiere vive una prima frazione senza patemi.
Il vantaggio ospite e la reazione
Nonostante il predominio dei padroni di casa, che tentano inutilmente di trovare il bandolo della matassa, gli ospiti passano in vantaggio al minuto 33 con una ripartenza fulminea che coglie ancora una volta impreparata la difesa biancoscudata e questa sta diventando una spiacevole consuetudine per i bianchi di mister Catalano che, portando tanti uomini oltre la linea della palla, prestano troppo spesso il fianco alle ripartenze avversarie, specie se portate avanti da peperini come Golfo.
È proprio il forte fantasista palermitano che giostra magistralmente un pallone al limite dell’area, manda al bar il proprio dirimpettaio, ed imbuca sulla corsa dell’esterno Jungling Malo il cui cross è un telegramma per Boulahia con su scritto “basta spingere”. Detto fatto e ospiti avanti.
Il Savoia però non è una squadra che demorda facilmente ed anzi, subita la rete, si butta in avanti ancora più caparbia. Bastano due giri di lancette ed il pari è cosa fatta. Cross da corner, la difesa è poco reattiva ed Umbaca in scivolata è lesto ad insaccare di sinistro. Nell’occasione c’era anche un evidentissimo calcio di rigore per fallo di mani, non rilevato dall’arbitro.
Il Savoia, sulle ali dell’entusiasmo, ci prova ancora e Munoz lanciato in contropiede supera il portiere con un tocco morbido ma la conclusione è lenta e Di Fazio salva prima che la palla superi la linea di porta.
La prima frazione si conclude sul giusto pari che, ovviamente, accontenta solo i siciliani. Per il Savoia più ombre che luci, per la leziosità in fase di attacco e la disattenzione difensiva.
I cambi decisivi
Nella ripresa mister Catalano, che ha ben inquadrato la situazione, opera due cambi che rivoluzioneranno la partita: Pisacane in luogo di un involuto Sellaf (peraltro ammonito) e Fiasco al posto di Piccolo per dare maggiore incisività all’azione sulla corsia mancina.
La musica cambia immediatamente ed i bianchi mettono sotto l’avversario che non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Pisacane smista molto più rapidamente l’azione innescando Munoz tra le linee e Fiasco è una spina nel fianco della difesa avversaria.
Il gol di Munoz e l’assedio
Passano solo sette minuti e Fiasco, impegnato in una serpentina ubriacante, viene tamponato a ridosso del limite. È la mattonella di Dani Munoz che batte con un astuto tiro a giro sul palo lontano, sfruttando abilmente la doppia barriera predisposta dai suoi compagni. Branduani è coperto e resta di sale mentre la palla si insacca alla sua sinistra.
Il Paternò azzarda una reazione ma è ormai in balia dell’avversario che sciorina un gioco piacevole fatto di combinazioni di prima. Munoz è un direttore d’orchestra raffinato e propone deliziosi tocchi, raramente godibili sui campi di quarta serie.
Ledesma al minuto 72 ha la palla del KO ma sciupa malamente con un piattone a lato il suggerimento di Fiasco che aveva seminato gli avversari come birilli nell’ennesima serpentina sulla sinistra.
La terza rete è nell’aria ed arriva dopo cinque minuti, ancora ad opera di Umbaca, che in area è una sentenza e trasforma in acrobazia un pallone sporco su azione da calcio d’angolo. Bella rete del trequartista e doppietta personale ad incorniciare una gara fatta di pochi ricami ma tanta sostanza.
Il poker finale
Il Savoia non si accontenta, spinto dal pubblico che lo incoraggia incessantemente e trova il poker con un penalty decretato per un evidente fallo di mano di Di Fazio. Favetta spiazza Branduani con una botta a mezz’altezza e segna la prima rete di questo campionato; corre il minuto 89.
Il puntero avrebbe anche la chance della doppietta al 94’, ma il delizioso pallone a giro piazzato sul secondo palo bacia il palo alla sinistra del portiere siciliano e la gara termina dopo questa perla tecnica con il Savoia meritatamente vincitore.
Salvatore Curcio