La tarda mattinata di domenica è stata scossa da un agguato in una delle strade più trafficate di Torre del Greco, la via De Gasperi. Non erano ancora le undici quando uno scooter, con due persone a bordo e il volto coperto da caschi integrali, ha fatto irruzione tra le auto incolonnate nel traffico.

Gli attentatori avevano seguito la vittima e hanno atteso il momento opportuno per entrare in azione. Chi sedeva sul sellino posteriore ha esploso alcuni colpi di pistola contro Antonio Gaiezza, colpendolo a una gamba. Subito dopo, i sicari sono fuggiti a tutta velocità confondendosi nel traffico cittadino.

Il ferimento di Antonio Gaiezza

Il bersaglio dell’agguato è Antonio Gaiezza, 59 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine e scissionista del clan Di Gioia-Falanga. L’uomo è rimasto a terra ferito e, in preda al dolore, ha chiesto aiuto prima di essere caricato su un’auto e trasportato al pronto soccorso.

All’ospedale Maresca è stato immediatamente sottoposto a intervento chirurgico: i medici hanno estratto il proiettile e stabilizzato le condizioni, giudicate serie ma non tali da metterne in pericolo la vita. Successivamente è stato ascoltato dagli investigatori, ma si è dimostrato poco collaborativo, riferendo soltanto di essere stato colpito da due persone in scooter senza apparente motivo.

I rilievi e le indagini

Sul luogo della sparatoria gli agenti del commissariato di via Sedivola hanno ritrovato e sequestrato alcuni bossoli calibro 9. L’agguato, avvenuto in pieno giorno e in una zona crocevia tra il centro, il quartiere Sant’Antonio e la Litoranea, è un segnale inquietante per gli investigatori.

Le telecamere di sorveglianza presenti in zona hanno ripreso i sicari durante la fuga: le immagini sono state acquisite dalla polizia che ora lavora per risalire alla loro identità. Nel frattempo vengono analizzati i rapporti di Gaiezza attraverso messaggi, chat e traffico telefonico, per ricostruire eventuali contrasti o legami criminali alla base del raid.

Il passato criminale della vittima

Il nome di Antonio Gaiezza è ben noto agli inquirenti. Uscito dal carcere da poco tempo, aveva scontato una condanna a 6 anni e 3 mesi per associazione a delinquere di tipo mafioso. Era stato arrestato nell’aprile 2019 dopo oltre un anno di latitanza, terminata con la cattura proprio al termine di una fuga in scooter.

Il suo coinvolgimento come scissionista del clan Di Gioia-Falanga lo pone al centro di scenari investigativi che potrebbero spiegare il movente dell’agguato. Per gli investigatori, l’episodio in via De Gasperi rappresenta un chiaro avvertimento e potrebbe essere il segnale di tensioni criminali pronte a riaccendersi nella città vesuviana.

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