Venerdi sera, dopo i giorni del soffocante caldo, finalmente una fresca brezza avvolge la città e tra le tante cose che fanno parte di essa, ecco risplendere nella Villa di Poppea, la sua magia che prorompe sui tanti partecipanti alla serata affascinante, organizzata dall’inimitabile Marisa Laurito e le sue compagne.

“Racconti di Donne e Madonne”, ovvero storie di femminicidi e racconti degli eccidi di Gaza, il tutto narrato nelle stanze della villa che hanno donato quell’humus di classicità a temi così scottanti.

Hanno fatto da testimoni, oltre a centinaia di persone, le meravigliose statue della villa, incastonate come diamanti negli affreschi oplontini. Non è stato uno spettacolo, ma un soffio del tempo che ha immerso i brani nel mondo senza età dello scavo, tra la meraviglia degli astanti, ad ulteriore prova di quanto sa far uscire dalle tenebre una città che non chiede altro che il ritorno ai fasti di un tempo o almeno ad una vita normale da offrire ai tanti che ancora credono nel ritorno ad una vita senza i mille problemi di oggi.

A far questo è stata delegata la mitica Marisa Laurito e questo è stato solo uno dei passi in quel grande cammino che è il Premio Oplonti, nel quale Torre Annunziata cercherà e troverà un respiro non soltanto locale, ma nazionale.

A presentare le opere e le interpreti, c’è da ringraziarle tutte con il rispetto che la loro arte merita e un gradino più sopra, c’è la Marisa, che dopo aver lavorato con i più grandi del teatro italico, ora si supera in questo lavoro di rilancio della nostra Torre Annunziata.

La parte finale di questa serata è stato il choro alla greca di tutte le artiste che con semplicità hanno onorato Poppea e la città.

E mò bona serata…

Ernesto Limito

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