I Carabinieri della Compagnia di Caivano e del Nucleo Investigativo di Castello Di Cisterna hanno arrestato Vittorio De Luca classe 1950, coadiuvati nella fase esecutiva da agenti della Polizia di Stato.
L’uomo è ritenuto responsabile di una nuova e clamorosa intimidazione ai danni di don Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta alla camorra nella Terra dei Fuochi.
Secondo quanto ricostruito, De Luca ha consegnato un fazzoletto con all’interno un proiettile direttamente nelle mani del sacerdote, mentre questi celebrava la messa domenicale.
Un chiaro messaggio intimidatorio di stampo camorristico
Per il 75enne l’accusa è pesantissima: atti persecutori aggravati dal metodo mafioso. Il gesto, infatti, viene inquadrato dagli investigatori come un chiaro messaggio intimidatorio di stampo camorristico, aggravato dal contesto in cui è stato compiuto e dalla notorietà della vittima.
Non era la prima volta che De Luca prendeva di mira il parroco. Già in passato aveva fatto irruzione in chiesa con un coltello, minacciando apertamente don Patriciello. Un comportamento reiterato che ha portato all’attenzione delle autorità la pericolosità dell’uomo e il suo legame con ambienti vicini al clan Ciccarelli.
La cornice criminale
L’arresto avviene poche ore dopo la doppia stesa che ha agitato il territorio, confermando un clima di forte pressione criminale. La scelta di colpire un sacerdote in chiesa, davanti ai fedeli, viene interpretata come un segnale di sfida e di arroganza da parte della criminalità organizzata locale.
La risposta dello Stato
L’intervento immediato dei Carabinieri e l’arresto del responsabile rappresentano una risposta chiara delle istituzioni. L’episodio, pur nella sua gravità, mette ancora una volta in evidenza la necessità di garantire protezione e sostegno a figure simbolo come don Patriciello, impegnato quotidianamente contro le logiche della camorra.