Nella mattinata di oggi i carabinieri della stazione di Afragola hanno arrestato un uomo di 37 anni, gravemente indiziato dell’omicidio della madre. A carico del figlio è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa a seguito degli sviluppi investigativi coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
L’intervento dei vigili del fuoco, il ricovero e la morte della donna
In un primo momento, l’episodio era stato interpretato come un possibile gesto estremo. I Vigili del Fuoco, intervenuti nell’immediatezza dei fatti, avevano infatti ritenuto che la donna avesse verosimilmente tentato il suicidio. All’interno dell’abitazione era stato trovato soltanto il figlio, che dichiarò di aver cercato di soccorrere la madre, tentando di spegnere le fiamme.
La donna era stata ricoverata il 31 luglio 2025 con ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo. Nonostante le cure, le gravi lesioni riportate avevano portato al decesso avvenuto il 15 agosto 2025, mentre si trovava ancora in ospedale.
Le indagini dei carabinieri
Gli approfondimenti investigativi condotti dai carabinieri di Afragola, sotto la direzione della Procura di Napoli Nord, hanno però permesso di ricostruire una dinamica completamente diversa, escludendo l’ipotesi del suicidio. Attraverso attività tecniche e riscontri raccolti, sono stati acquisiti gravi indizi di responsabilità nei confronti del 37enne.
Il movente legato alla relazione della madre
Secondo quanto emerso, il figlio era legato alla madre da un rapporto morboso e tossico. La situazione sarebbe precipitata quando l’uomo ha scoperto che la donna aveva intrapreso una nuova relazione sentimentale. In quell’occasione, avrebbe cosparso la madre di alcol e le avrebbe dato fuoco con un accendino, provocandole le ustioni che ne hanno causato la morte.
Le condizioni psichiatriche dell’indagato
L’uomo è stato sottoposto a consulenza psichiatrica. Gli specialisti lo hanno dichiarato capace di intendere e di volere, nonostante sia affetto da schizofrenia paranoidea, una patologia che risultava da anni compensata da cure farmacologiche mai interrotte.