Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha riguardato sette indagati ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di sequestro di persona a scopo di estorsione, occupazione arbitraria di edifici, riciclaggio, estorsione, rapina e lesioni personali, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.
Le indagini
L’attività investigativa, coordinata dalla DDA partenopea e condotta dalla Squadra Mobile con l’ausilio del Commissariato Scampia, ha fatto emergere azioni estorsive e violente da parte di appartenenti al sodalizio criminale egemone nel territorio, riconducibile alle famiglie Cifariello e Cancello.
Le condotte contestate
Secondo quanto ricostruito, esponenti di vertice e sodali del gruppo avrebbero tentato di impossessarsi di un immobile di edilizia popolare nella disponibilità di una famiglia di Scampia, ricorrendo a intimidazioni e violenze. In particolare, avrebbero atteso i familiari sotto lo stabile armati di mazze e successivamente sequestrato il titolare dell’abitazione, pretendendo la consegna delle chiavi come forma di riscatto.
La vittima, consapevole di essere ricercata, si sarebbe recata in una sala scommesse nota come punto di ritrovo del gruppo per chiedere spiegazioni. Giunto con il figlio, sarebbe stato minacciato e costretto a liberare l’appartamento entro un’ora. L’uomo sarebbe poi stato trattenuto nei locali della sala scommesse, mentre il figlio veniva inviato ad avvisare i familiari e a recuperare le chiavi della casa.
L’occupazione dell’immobile
Alcuni giorni dopo, la famiglia vittima del sequestro avrebbe constatato che l’abitazione era stata occupata abusivamente da uno degli indagati, che vi si era insediato con i propri familiari. Oltre all’immobile, sarebbero stati sottratti anche capi di abbigliamento dei legittimi proprietari, indossati senza esitazione dai nuovi occupanti. A testimonianza del possesso, era stata sostituita la targhetta del nome con quella della nuova famiglia insediata.
Le aggressioni
In una successiva occasione, la moglie e la figlia dell’uomo sequestrato, recatesi nell’appartamento per chiedere spiegazioni, sarebbero state aggredite da alcuni indagati con pugni, minacciate e costrette a cedere anche la loro autovettura.
Sequestri e precisazioni
Nel corso delle perquisizioni eseguite parallelamente agli arresti, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato somme di denaro contante, telefoni cellulari e un orologio di valore.
Il provvedimento rappresenta una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari. Contro di esso sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari sono da considerarsi persone sottoposte a indagini, quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.