Ercolano, parroco condannato a 8 anni e 7 mesi per abusi su un disabile affidatogli

Il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza pesante per un parroco di Ercolano, condannato a otto anni e sette mesi per aver abusato di un giovane disabile affidatogli come amministratore di sostegno, sfruttando la sua vulnerabilità e l’autorità morale derivante dall’incarico religioso.

La vicenda degli abusi

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, tra il 2014 e il 2019 il sacerdote avrebbe indotto o costretto il giovane disabile a subire abusi sessuali all’interno della struttura dove esercitava l’ufficio di parroco. I giudici hanno accolto le argomentazioni del pm Giuseppe Tittaferrante, che ha evidenziato come il parroco abbia approfittato della personalità fragile del ragazzo.

Prestazioni sessuali in cambio di regali

Il sacerdote, di origini settentrionali ma residente da anni a Ercolano, avrebbe ottenuto le prestazioni sessuali in cambio di regali materiali, tra cui un iPhone X, cuffie e braccialetti. Gli investigatori hanno sottolineato come l’uomo abbia sfruttato la propria influenza morale e spirituale sulla vittima, in un contesto di fiducia e dipendenza istituzionale.

La condanna e le parti coinvolte

Il giovane, assistito dalla penalista Paola Santantonio, si era costituito parte civile nel procedimento. Il parroco, difeso dagli avvocati Licia Gianfaldone e Mario Acquaruolo, ha sempre negato ogni responsabilità, sostenendo la propria estraneità ai fatti e dichiarandosi convinto della possibilità di ribaltare la sentenza in sede di appello.

La possibilità di ricorso

Dopo la lettura delle motivazioni della sentenza, l’imputato potrà presentare ricorso in appello, secondo quanto previsto dal codice penale. La vicenda ha acceso i riflettori sulla tutela delle persone vulnerabili affidate a figure di autorità, sottolineando la necessità di controlli rigorosi e vigilanza costante all’interno delle strutture.

Ivan di Napoli

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