Domani, venerdì 3 ottobre, il Museo Archeologico di Stabia Libero d’Orsi, ospitato nel suggestivo Palazzo Reale di Quisisana a Castellammare di Stabia, aprirà le sue porte in orario serale per due visite guidate gratuite organizzate dall’Archeoclub d’Italia – sede di Stabiae, alle ore 20 e alle ore 21. I visitatori pagheranno solo il ticket di ingresso, potendo immergersi tra centinaia di reperti e affreschi che raccontano secoli di storia.
L’esposizione copre diverse epoche:
- l’età etrusca, con reperti provenienti dalla necropoli di Madonna delle Grazie (VII-V secolo a.C.);
- il periodo sannita, attestato dai ritrovamenti nella necropoli di Privati;
- l’epoca romana, documentata dai resti provenienti dalle ville stabiane e dalle ville rustiche dell’Ager Stabianus.
A colpire l’attenzione sono soprattutto gli affreschi stabiani, ricchi di dettagli paesaggistici che sembrano vere istantanee realizzate poco prima dell’eruzione del 79 d.C. Tra i pezzi di maggior rilievo vi è il Planisfero delle stagioni, insieme a una serie di pannelli multimediali che ricostruiscono la vita quotidiana della piana del Sarno, la catastrofe vesuviana e la rinascita di Stabiae documentata dal cippo miliario dell’XI miglio della strada Nuceria-Stabiae-Surrentum, datato al 121 d.C.
“Dall’epoca etrusca con reperti provenienti dalla necropoli di Madonna delle Grazie, passando per il periodo sannita e fino alle ville romane, il Museo offre un patrimonio unico. Centinaia di affreschi evidenziano la qualità della pittura stabiana, con paesaggi che potrebbero essere vere istantanee scattate prima dell’eruzione del 79 d.C.”, ha dichiarato Vincenzo Esposito, presidente Archeoclub d’Italia sede di Castellammare di Stabia.
La voce di Plinio alla Villa di Poppea
Sempre venerdì 3 ottobre, l’Archeoclub di Torre Annunziata proporrà tre itinerari serali alla Villa di Poppea, con ingressi alle 20.30 e alle 21.30. L’iniziativa sarà dedicata alla memoria dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., rivissuta attraverso le parole di Plinio il Giovane.
Sarà l’attore Antonio Annunziata a dare voce al giovane Plinio, che in una lettera all’amico Tacito descrisse la drammatica morte dello zio, Plinio il Vecchio, durante i soccorsi. “Era il nono giorno prima delle calende di settembre…”, scrisse Plinio, indicando la data del 24 agosto.
Un enigma storico che continua ad alimentare il dibattito: fu davvero agosto o piuttosto il 24 ottobre? A suggerire l’ipotesi autunnale sono i ritrovamenti di bracieri accesi e di frutti come noci, castagne e melagrane nelle case di Pompei e Oplontis.
“Il dibattito continuerà sempre, finché non ci saranno prove certe a favore della data estiva o di quella autunnale. I ritrovamenti potrebbero suggerire una data autunnale, ma nulla è scientificamente provato. Non ci resta che attendere nuove illuminanti scoperte”, ha spiegato Mirella Azzurro, presidente Archeoclub d’Italia sede di Torre Annunziata.
Due serate per rivivere la storia
Gli appuntamenti di domani offrono al pubblico due esperienze complementari: da un lato la possibilità di esplorare secoli di archeologia stabiana, dall’altro l’occasione di rivivere attraverso il teatro e la ricerca storica i giorni dell’eruzione raccontati da Plinio.
Una doppia occasione per conoscere meglio le radici antiche della Campania e lasciarsi trasportare dalla forza del racconto e dalla bellezza senza tempo dei suoi reperti.