Tragedia sul lavoro questa mattina a Pomigliano d’Arco, in via San Giusto, al confine con Tavernanova di Casalnuovo. Un’esplosione all’interno dell’impianto di autodemolizione Motortecno ha provocato il ferimento di tre operai, tutti di origine straniera. Due di loro sono in condizioni gravi, uno addirittura in pericolo di vita.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe avvenuto poco dopo le 9.30, durante la movimentazione di un veicolo da rottamare. La vettura, alimentata a GPL, conteneva ancora una bombola non svuotata che, nel corso delle operazioni di spostamento con un braccio meccanico, sarebbe esplosa improvvisamente, generando una violenta deflagrazione.

Tre operai feriti, uno in condizioni critiche

L’onda d’urto e le fiamme hanno investito i tre operai che si trovavano nel piazzale dell’impianto. Due di loro, di 29 e 31 anni, hanno riportato ustioni estese e traumi gravi: sono stati trasferiti d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli, centro di riferimento per i grandi ustionati. Uno dei due si trova in pericolo di vita, mentre l’altro è in prognosi riservata.

Il terzo lavoratore, meno gravemente ferito, è stato medicato sul posto dal personale del 118 e poi condotto all’ospedale del Mare per accertamenti. Le sue condizioni non destano preoccupazione e, secondo quanto si apprende, potrà essere dimesso in giornata.

I soccorsi e l’intervento dei Carabinieri

Immediatamente dopo l’esplosione, sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco, le ambulanze e i Carabinieri della Stazione di Pomigliano d’Arco e della Compagnia di Castello di Cisterna, guidati dal maggiore Pietro Barrel. I pompieri hanno rapidamente domato le fiamme che si erano sprigionate dopo lo scoppio, mentre i militari hanno messo in sicurezza l’area e avviato i rilievi tecnici per stabilire con esattezza le cause dell’incidente.

Secondo una prima ipotesi, l’esplosione potrebbe essere stata innescata da una bombola di GPL ancora collegata al sistema di alimentazione del veicolo. Non si esclude, tuttavia, anche un malfunzionamento dell’impianto di demolizione o la mancata individuazione del serbatoio durante le operazioni di smontaggio.

Le indagini in corso

Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità e verificare il rispetto delle norme di sicurezza previste per le attività di autodemolizione. Gli inquirenti stanno raccogliendo le testimonianze dei colleghi presenti al momento dello scoppio e analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’impianto.

Gli uomini dell’Arma intendono chiarire anche se siano stati rispettati tutti i protocolli per la bonifica dei serbatoi di gas prima delle operazioni di smontaggio, come imposto dalla normativa di settore.

Paura e choc tra i colleghi

La violenta esplosione ha generato momenti di panico tra i lavoratori della Motortecno e tra i residenti della zona, che hanno udito un forte boato seguito da una colonna di fumo nero. Molti pensavano a un incendio industriale e hanno subito allertato i soccorsi.
«Abbiamo sentito un rumore fortissimo e poi le fiamme – racconta un commerciante della zona – sembrava fosse esploso un camion».

Un nuovo incidente sul lavoro

La vicenda riaccende l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei siti di autodemolizione e, più in generale, nei luoghi di lavoro ad alto rischio meccanico e chimico. Gli investigatori sottolineano come la presenza di bombole di GPL o carburanti residui rappresenti una delle principali criticità di questo settore.

Intanto, la comunità di Pomigliano d’Arco segue con apprensione gli aggiornamenti sulle condizioni dei tre operai, in particolare del giovane in pericolo di vita ricoverato al Cardarelli. I Carabinieri, intanto, proseguono il lavoro di ricostruzione per restituire un quadro chiaro dell’accaduto e individuare eventuali omissioni o negligenze. Un altro episodio drammatico che mette in luce, ancora una volta, la fragilità del lavoro in contesti dove la sicurezza dovrebbe essere l’unica priorità.

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