La tragedia sul lavoro avvenuta ieri mattina a Pomigliano d’Arco, nella zona di via San Giusto, al confine con Tavernanova di Casalnuovo, si è trasformata in un dramma senza ritorno. È morto Vasile Bujac, l’operaio di origine moldava di 31 anni rimasto gravemente ferito nell’esplosione verificatasi all’interno dell’impianto di autodemolizione Motortecno srl. Il giovane era stato ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Cardarelli di Napoli, nel reparto grandi ustionati, ma il suo cuore ha smesso di battere poche ore dopo l’arrivo.
Le condizioni disperate e la corsa in ospedale
L’esplosione si era verificata nella mattinata di sabato 4 ottobre, poco dopo le 9.30. I tre operai presenti, tutti stranieri, erano impegnati nelle operazioni di demolizione di un veicolo alimentato a GPL. Secondo una prima ricostruzione, la vettura conteneva ancora una bombola non svuotata, che avrebbe provocato la deflagrazione improvvisa durante la movimentazione con un braccio meccanico.
L’impatto dell’esplosione è stato violentissimo: un boato udito a grande distanza, frammenti di metallo e vetro proiettati per diversi metri. Tre operai sono rimasti feriti. Due di loro hanno riportato ustioni estese e traumi multipli e sono stati trasferiti d’urgenza al Cardarelli. Nonostante le cure immediate, Vasile Bujac non è sopravvissuto all’aggravarsi del quadro clinico, già considerato critico dai medici sin dal momento del ricovero.
Le indagini e l’autopsia disposta dalla Procura
Sulla tragedia è ora aperta un’inchiesta da parte della Procura di Nola, che ha disposto il sequestro dell’area e il trasferimento della salma per l’esame autoptico. Gli accertamenti dovranno chiarire la dinamica esatta dell’incidente e verificare se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste per le attività di demolizione dei veicoli alimentati a gas.
I carabinieri e i tecnici dell’ASL e ispettori del lavoro hanno effettuato i rilievi all’interno della struttura di via San Giusto, teatro dell’esplosione. Le indagini si concentrano sulle procedure operative della Motortecno e in particolare sulla gestione del serbatoio di GPL e sulle modalità di svuotamento preventivo, che secondo le prime ipotesi potrebbe non essere stato completato prima della fase di rottamazione.
La Procura attende ora l’esito dell’autopsia per procedere alle notifiche e alle eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Intanto, l’impianto Motortecno resta sotto sequestro fino al completamento di tutti gli accertamenti tecnici.










