Dedicata ai neo genitori e alle donne in gravidanza, è stata inaugurata nel Tribunale di Napoli la “Stanza di Giulia”, un ambiente accogliente e funzionale pensato per consentire ad avvocati, magistrati e personale amministrativo di prendersi cura dei più piccoli anche durante le ore di lavoro.
Lo spazio è arredato con fasciatoio, bagno, pannolini e omogeneizzati, un piccolo ma significativo gesto per rendere il contesto giudiziario più umano e inclusivo.
Al taglio del nastro, il pensiero è andato a Giulia Tramontano, la giovane donna uccisa brutalmente dal compagno Alessandro Impagnatiello, oggi condannato all’ergastolo in primo grado, mentre portava in grembo suo figlio Thiago.
«Giulia era una donna in carriera, conosceva le difficoltà di una vita in cui devi dedicarti al lavoro ma anche trovare tempo per la famiglia. Questa stanza vuole dire che una donna che si ferma per un attimo ad allattare o a badare a suo figlio durante una giornata in tribunale non mostra debolezza, ma forza, dedizione e la straordinarietà di essere donna sotto i molteplici punti di vista», ha detto Chiara Tramontano, sorella di Giulia.
Il progetto, ha sottolineato Carmine Foreste, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, nasce per «rendere più accogliente il contesto giudiziario. La possibilità di conciliare il proprio impegno lavorativo con la cura dei figli è un segnale di civiltà».
La Stanza di Giulia non è soltanto un omaggio a una vittima di femminicidio, ma anche un passo concreto verso la parità di diritti tra uomini e donne. Un luogo simbolico che ricorda come nessuna donna debba essere costretta a scegliere tra famiglia e lavoro, e come nessun uomo debba sentirsi prigioniero di ruoli che negano la fragilità e il sentimento.