Palloncini bianchi, la bara portata a spalla e il rombo delle moto hanno accompagnato l’ultimo saluto a Pasquale Pio Mandile, per tutti Paky, il 20enne operaio morto nel tragico incidente avvenuto nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 settembre in via Nazionale.
Davanti alla chiesa della Collegiata di San Giovanni Battista, nel cuore di Angri, si è riversata una folla commossa: amici, parenti e semplici cittadini hanno voluto stringersi attorno alla famiglia del giovane, originario di Nocera Inferiore.
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Le moto degli amici hanno rombato forte, quasi a voler lanciare un saluto in cielo a Paky, che condivideva con loro l’amore per le due ruote. In molti indossavano magliette bianche con la sua foto, mentre centinaia di palloncini bianchi e blu, tra cui un rosario e una grande scritta “Paky”, si sono alzati nel cielo tra gli applausi e le lacrime.
La cerimonia funebre, toccante e partecipata, ha visto un fiume di persone accompagnare il feretro per le vie cittadine. Gli amici, in sella alle loro moto, hanno scortato la bara con clacson e sgommate, un ultimo rumore d’amore per chi amava sentire il suono dei motori.
L’intera città di Angri si è fermata per salutare il giovane operaio doriano. Vicini nel dolore il padre Biagio, la madre Maria, i fratelli Gerardo, Marcello e Sharon, la fidanzata Alessandra, le cognate Rosita e Anna e il cognato Daniele.
Tra abbracci e lacrime, gli amici promettono di tenere vivo il ricordo di Paky, di quel sorriso e di quegli occhi che si illuminavano ogni volta che sentiva il rumore di una moto.