E’ stato finanziato dalla Regione Campania (nell’ambito dei fondi di Sviluppo e Coesione) il progetto da tre milioni di euro per la realizzazione della nuova strada che collegherà Pimonte con Castellammare di Stabia, attraverso via Canti. Un risultato di portata storica per le due comunità, raggiunto grazie ad una stretta collaborazione istituzionale che ha visto in prima linea l’ente dei Monti Lattari, il Comune di Castellammare di Stabia e la Regione.

I fondi verranno utilizzati per il recupero e la riqualificazione dell’antica arteria stradale che collega il territorio pimontese a quello stabiese, precisamente la zona Canti in Pimonte e quella di Privati sul versante stabiese.

“E’ una notizia stupenda” afferma il sindaco Francesco Somma

“Una novità che ha una portata storica per la nostra Pimonte, con documenti ufficiali che risalgono addirittura al 1863. Questa via di comunicazione sarà utilissima per il passaggio di mezzi di soccorso e di monitoraggio del territorio e la prevenzione antincendio boschivo, oltre che per garantire una via di accesso al soccorso medico in caso di necessità. Infine ci tengo a precisare – continua – che il collegamento tra Pimonte e Castellammare sarà regolamentato in modo tale da non creare disagi e sovraccarichi alla viabilità comunale ordinaria delle frazioni interessate”.

Un’unica arteria per collegare i Monti Lattari

Attualmente l’abitato di Pimonte (insieme a quello di Agerola) è collegato agli altri comuni ed all’autostrada verso Napoli e Salerno solo dalla ex SS 366. Già troppe volte si sono verificate importanti interruzioni del traffico che hanno impedito i collegamenti tra i comuni dell’area, creando enormi disagi e non garantendo le condizioni di sicurezza necessarie.

L’intervento finanziato dalla Regione riguarderà dunque un asse viario già esistente, ma da troppo tempo immerso nel degrado. L’obiettivo del Comune è di sistemarlo, migliorando la connessione tra via Canti in Pimonte e via Pimonte in Castellammare di Stabia. Le due strade sono ad oggi già pavimentate e in esercizio.

Sviluppo sostenibile e tutela ambientale

“Abbiamo lavorato – a parlare è ancora Somma – per trovare una soluzione progettuale condivisa e rispettosa dell’ambiente, che valorizzi al massimo l’importanza naturalistica e storico-culturale dell’area. Desidero inoltre specificare che l’intervento immaginato non interesserà in alcun modo i boschi di Quisisana e non intaccherà minimamente né il Sentiero CAI 350 (Acquedotto Borbonico) né l’antica mulattiera di epoca borbonica. La nostra amministrazione è sensibile ai temi dello sviluppo sostenibile e della protezione dell’ambiente ed è sempre disponibile al dialogo costruttivo con tutti”.

Francesco Fusco

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