Si vive ormai la vigilia del 19 ottobre quando, alle 10.30, in Piazza San Pietro, papa Leone XIV proclamerà santo Bartolo Longo, il fondatore del Santuario, delle Opere di carità e della Nuova Pompei. Un’importante tappa di preparazione si terrà venerdì 10 ottobre: alle 17, nella Sala “Marianna De Fusco” del Santuario, con la presentazione di “Bartolo Longo. La santità che si fa storia”, il libro che Angelo Scelzo, da più di quarant’anni direttore de “Il Rosario e la Nuova Pompei”, ha dedicato alla figura dell’apostolo del Rosario.
Dopo il saluto introduttivo dell’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, parleranno del libro Roberto Napoletano, direttore de “Il Mattino”, Fabio Zavattaro, già vaticanista del Tg1, e don Francesco Asti, preside della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale. A moderare l’incontro sarà Matteo Bruni, direttore della sala stampa della Santa Sede. Nel corso della serata, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, e il redattore Ansa, Alfonso Pirozzi, si soffermeranno sulla figura di Bartolo Longo, “il giornalista che diventa santo”.
Nel volume, pubblicato da “Edizioni Santuario di Pompei” e “D’Amato editore”, Scelzo ripercorre i tratti salienti della vita e dell’opera del fondatore del Santuario mariano, delle Opere di carità e della stessa nuova Città sorta sui resti dell’antica, distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Non si tratta semplicemente di una biografia, ma di un rapporto su Longo e sul suo capolavoro Pompei, un’antologia
ragionata intorno all’azione del santo e contemporaneamente allo sviluppo di una città modellata dal suo intuito e da una genialità posta al servizio della costruzione di una comunità concreta.
Un santo è un uomo sempre attuale, parla all’uomo del suo tempo come a chi vive il presente. Un santo che è anche un uomo che contribuisce al progresso della società civile tanto che, come scrive Scelzo, il campanile del Santuario «aveva fatto da compasso per la crescita del resto di una città» che vi si estese intorno giorno dopo giorno.
A curare la prefazione del libro è il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano che, il 12 settembre scorso, papa Leone ha nominato legato pontificio a Pompei per le celebrazioni del 13 novembre prossimo, 150° anniversario dell’arrivo del quadro della Madonna. «Il libro – scrive – va infatti oltre lo schema classico di una biografia, pur tratteggiando la figura di Longo e ricordandone i passaggi salienti dell’esistenza. San Bartolo sembra tuttora presente a Pompei, si può dire che finanche le pietre riportino la sua firma». Longo – aggiunge il cardinale – «giunse in una Valle “sconsolata” e la trasformò in un centro mondiale di spiritualità mariana facendo sorgere, intorno al Santuario, una vera e propria città, con le sue case operaie, le strade, le piazze, la ferrovia, una linea tranviaria, una sede delle Poste, i servizi necessari a ogni agglomerato urbano. Il santo guarda sì il Cielo, ma sa anche rivolgere lo sguardo ai suoi fratelli, nei quali vede sempre il volto di Cristo».