Turno di coppa allo stadio Giraud di Torre Annunziata dove, per i trentaduesimi di finale, si affrontano il Savoia e la Paganese in un derby che ricorda il sapore di antiche sfide tre due squadre meritevoli, per storia e blasone, di ben altre categorie.
La cornice di pubblico non è impressionante dal punto di vista numerico, vista la data infrasettimanale, ma la qualità è notevole con incitamenti e cori per tutti i novanta minuti sia da un lato che dall’altro. Presente una folta e rumorosa rappresentanza ospite visto anche il gemellaggio tra le due tifoserie.
Le formazioni e le scelte tattiche
Il Savoia arriva al match con sette partite ufficiali senza sconfitte tra campionato e coppa con 2 vittorie e 5 pareggi mentre la Paganese ha collezionato ben 4 vittorie, un pareggio ma anche 2 sconfitte.
Mister Catalano effettua un turn over molto spinto e rivoluziona la formazione di partenza nella quale trovano spazio ben 7 under mentre lo schema resta invariato o quasi, ovvero il 3-4-2-1; da segnalare l’esordio dal primo minuto del puntero brasiliano Reis.
Sul fronte opposto mister Novelli opta per un 4-3-3 ibrido nel quale gli esterni offensivi fanno molta densità a centrocampo. L’ex Negro si accomoda in panca mentre l’attacco resta per intero sulle spalle dell’ex Sassari Odianose.
Primo tempo: Paganese avanti con Mancino
I ritmi sono molto blandi e le squadre si studiano effettuando un possesso basso abbastanza sterile con manovra orizzontale che raramente trova sbocchi offensivi. In particolare la manovra dei bianchi risente notevolmente delle assenze degli uomini di maggior estro e del motorino Schiavi per cui i padroni di casa, pur macinando passaggi e trame anche di una certa eleganza, non calceranno nemmeno una volta verso la porta avversaria nell’arco dell’intera prima frazione.
Calcia eccome la Paganese che timbra una clamorosa traversa al minuto 7 con un tiro da 40 metri del metronomo Pierce che sorprende fuori dei pali il portierino Sciamarrella e tenta il golazo con una parabola beffarda che scavalca l’estremo difensore ma si stampa sulla trasversale, Odianose in acrobazia non riesce a mettere in rete il tap in pur partendo da posizione di off side.
È il preludio della rete che si concretizza al minuto 26 con una bella azione personale di Mancino che infila la difesa con uno scambio stretto, si presenta solo davanti al portiere e lo fredda con una rasoiata mancina sul palo alla sinistra del portiere.
Il Savoia vorrebbe reagire ma non trova il bandolo della matassa per cui la prima frazione si chiude con gli azzurrostellati meritatamente in vantaggio.
La reazione del Savoia
Nel secondo tempo i bianchi sono più determinati e concreti e la manovra diventa molto più verticale, in particolare sulla corsia di destra dove Rioda attacca spesso l’avversario alle spalle e lo infila ripetutamente.
Proprio da quel versante i bianchi troveranno, dopo appena due minuti dall’inizio, il gol del pari ad opera di Frasson che si inserisce con i tempi giusti e sfrutta benissimo il due contro uno favorito, dalla ennesima incursione di Rioda, concludendo con una sassata di destro che bacia il palo interno e si insacca in rete.
Munoz decisivo dal dischetto
Inizia la girandola delle sostituzioni e Catalano inserisce Munoz per dare maggiore spinta offensiva alla sua squadra cosicché il fantasista spagnolo dà la carica ai suoi con alcune giocate deliziose, ma la stanchezza prende il sopravvento e le squadre faticano a tirare verso la porta avversaria, in particolare la Paganese soffre perché con l’uscita da campo del faro Pierce perde lucidità in fase di impostazione.
Quando la partita sembra definitivamente incanalata verso il pareggio e si profila la lotteria dei rigori accade che il Savoia trova il vantaggio con un calcio di rigore, concesso dal signor Paccagnella di Bologna per un ingenuo, quanto evidente, tocco di braccio di un difensore su conclusione di Teratone appena entro l’area.
Dal dischetto si incarica della trasformazione el loco Munoz che realizza con un prepotente interno destro a mezza altezza che non lascia scampo al giovane Costantini. Corre il minuto 47 del secondo tempo.
L’occasione mancata e il fischio finale
I paganesi avrebbero ancora la clamorosa chance di pareggiarla nell’ultimo dei sei minuti di recupero concessi dal direttore di gara ma Aprea, appostato a cinque metri dalla linea, fallisce la più clamorosa delle palle gol sparando oltre la traversa una palla a botta sicura che gli era giunta nell’ultimo disperato batti e ribatti.
Termina così la gara con il Savoia che accede ai sedicesimi di finale.
Salvatore Curcio