Gravissimo episodio di violenza e omofobia oggi, 13 ottobre 2025, alla stazione EAV di Torre Annunziata, dove Francesco Caraviello, giovane attivista di Antinoo Arcigay Napoli e presidente dell’associazione Discovery Queer, è stato vittima di una brutale aggressione verbale culminata in minacce di accoltellamento.
L’episodio è avvenuto nel pomeriggio, quando due giovani, appena scesi da un treno, hanno iniziato a rivolgere contro Caraviello insulti pesantemente omofobi e offese degradanti, fino ad arrivare alla terrificante minaccia: “Ti accoltello in faccia”.
Secondo quanto raccontato dal giovane attivista, non si è trattato di un episodio isolato: nei giorni precedenti, infatti, aveva già subito sfottò e insulti ripetuti, sempre a sfondo omofobo. Oggi, tuttavia, Francesco ha deciso di reagire e denunciare pubblicamente quanto accaduto.
Immediata la presa di posizione di Antinoo Arcigay Napoli, che ha espresso solidarietà e vicinanza a Caraviello, annunciando che lo supporterà nella denuncia alle autorità competenti.
Il presidente dell’associazione, Antonello Sannino, ha dichiarato: “Ancora una volta si è sfiorata la tragedia. La frase ‘ti accoltelliamo in faccia’ non è una bravata, ma una gravissima minaccia che poteva trasformarsi in un dramma. Insieme a Francesco denunceremo l’accaduto alle autorità sul territorio. Chiediamo con urgenza maggiori interventi di sicurezza per le persone LGBTQIA+. Le istituzioni devono agire immediatamente per garantire il rispetto e la tutela di tutti i cittadini e le cittadine, soprattutto delle fasce più esposte all’odio omotransfobico, alimentato dai discorsi d’odio di una parte della classe politica nazionale e locale.”
L’aggressione di Torre Annunziata rappresenta l’ennesimo episodio di violenza e discriminazione ai danni della comunità LGBTQIA+, confermando come in Campania – e in particolare nell’area vesuviana – il tema della sicurezza e del contrasto ai crimini d’odio resti di estrema urgenza.
Nonostante i progressi in termini di visibilità e sensibilizzazione, episodi come questo mostrano quanto persistano radicati pregiudizi e atteggiamenti violenti, che rendono ancora difficile per molte persone vivere liberamente la propria identità.
Numerose realtà associative e cittadini hanno espresso vicinanza e solidarietà a Francesco Caraviello, riconoscendone il coraggio e la determinazione nel denunciare l’accaduto.
Sarah Riera










