Nell’ambito delle attività di contrasto all’abusivismo edilizio, considerate una delle priorità della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, è stata eseguita la demolizione di una costruzione realizzata in violazione delle norme urbanistiche nel territorio di Sant’Antonio Abate. L’intervento ha riguardato una villetta abusiva in via San Francesco 33, edificata su una platea in cemento armato con un manufatto sovrastante in muratura di 10,20 metri per 11,0, dotato di struttura metallica, copertura in lamiere coibentate e chiusure laterali in blocchi di pomicemento. All’interno erano stati realizzati infissi, porte, intonaco e impianti, rendendo di fatto la struttura idonea all’uso abitativo.

Una demolizione attesa da quindici anni

L’ordine di abbattimento era stato emesso dal Tribunale di Torre Annunziata in esecuzione di una sentenza risalente al 2010, rimasta finora inevasa. Dopo quindici anni, è stato finalmente possibile procedere alla demolizione del manufatto grazie alla collaborazione del proprietario, che ha eseguito l’intervento in regime di autodemolizione, evitando così qualsiasi anticipo di spese da parte del Comune e della Cassa Depositi e Prestiti.

Area vincolata e di rilevanza ambientale

L’abitazione abusiva sorgeva in una zona classificata come “area agricola di particolare rilevanza paesaggistica e ambientale” secondo l’articolo 47 del Piano territoriale di coordinamento. L’area è inoltre soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497/1939, confermato dal Decreto ministeriale del 28 marzo 1985 e successivamente dal decreto legislativo 42/2004.
A questi si aggiunge un vincolo sismico con grado di sismicità S=3, stabilito dalla delibera di giunta regionale n. 5447 del 7 novembre 2002, che rende l’area particolarmente sensibile dal punto di vista della sicurezza strutturale.

Un’azione repressiva e preventiva

Secondo quanto riferito dalla Procura, l’esecuzione delle demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela del territorio, sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per la sua efficacia dissuasiva nei confronti dei potenziali trasgressori.

L’ufficio giudiziario sottolinea che tali interventi costituiscono un segnale concreto di legalità, volto a scoraggiare nuove costruzioni abusive in aree vincolate e a restituire al territorio la sua originaria vocazione agricola e paesaggistica.

L’area dopo l’abbattimento

L’impegno della Procura di Torre Annunziata

L’operazione rientra in una più ampia strategia di contrasto all’abusivismo edilizio portata avanti con costanza dalla Procura di Torre Annunziata, che negli ultimi mesi ha intensificato la collaborazione con le amministrazioni locali e con gli organi di polizia giudiziaria. Grazie a una capillare attività di sensibilizzazione promossa da questo Ufficio, cresce il numero dei cittadini che scelgono di procedere spontaneamente alla demolizione delle opere illegali, evitando così ulteriori conseguenze economiche e giudiziarie.

Ripristinare la legalità nel territorio

L’intervento di via San Francesco 33 assume valore simbolico non solo per il lungo tempo trascorso dalla sentenza, ma anche per il messaggio di legalità che intende trasmettere. La demolizione di manufatti abusivi, soprattutto in aree agricole di pregio ambientale, rappresenta infatti un passo decisivo verso il ripristino del paesaggio violato e il recupero della fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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