Prosegue l’attività di contrasto all’abusivismo edilizio condotta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che continua a considerare la lotta alle costruzioni illegali una delle priorità della propria azione istituzionale. Nei giorni scorsi si è proceduto alla demolizione di più manufatti abusivi situati nel comune di Sant’Antonio Abate, in via Croce Gragnano n. 21, in esecuzione di due ordini di demolizione emessi dal Tribunale di Torre Annunziata.
Le strutture demolite
I manufatti, realizzati a piano terra e adiacenti ad altro corpo di fabbrica, erano stati costruiti con strutture portanti in ferro e blocchetti di lapilcemento. Si trattava di due ambienti distinti:
- un locale di circa 3,60 x 2,55 metri e alto 3 metri, chiuso interamente con blocchetti di lapilcemento, con accesso esterno a ovest, adibito a servizio igienico e completo di pavimentazione, rivestimenti in mattonelle e infisso in ferro;
- un locale di circa 5,50 x 1,10 metri e alto 3 metri, chiuso su tutti i lati con blocchetti di lapilcemento, dotato di intonaco esterno e tettoia lungo il fronte est, con struttura metallica e copertura a tegole.
Le opere abusive erano utilizzate come pizzeria, in continuità funzionale con il fabbricato principale, e avevano alterato in modo significativo l’assetto originario del suolo.
Area vincolata e di pregio ambientale
L’area su cui insistevano i manufatti rientra tra le zone sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497/1939, come stabilito dal Decreto ministeriale del 28 marzo 1985 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 26 aprile 1985) e confermato dal decreto legislativo 42/2004. La zona è inoltre soggetta a vincolo sismico di grado S=3, secondo la delibera di giunta regionale n. 5447 del 7 novembre 2002, che impone severe limitazioni alla realizzazione di nuovi manufatti.
Esecuzione di due sentenze di condanna
Con l’intervento di via Croce Gragnano, la Procura ha dato esecuzione a due sentenze di condanna emesse rispettivamente negli anni 2002 e 2008, rimaste fino ad oggi senza seguito operativo. L’abbattimento ha consentito di ripristinare le condizioni ambientali originarie e di riaffermare il principio della legalità urbanistica.
Come precisato dagli inquirenti, “l’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorità giudiziaria rappresenta uno strumento insostituibile per la tutela del territorio, sia in chiave repressiva sia in chiave preventiva”.
Demolizione spontanea senza oneri pubblici
Anche in questo caso, la demolizione è avvenuta in regime di autodemolizione, eseguita direttamente dal proprietario dei manufatti abusivi, senza alcuna anticipazione di spese da parte del Comune di Sant’Antonio Abate né della Cassa Depositi e Prestiti.
Si tratta di un modello di intervento che la Procura sta incoraggiando da tempo, poiché consente di contenere i costi pubblici e di promuovere la collaborazione dei cittadini nel ripristino della legalità edilizia.
La linea della Procura: tolleranza zero per gli abusi
La Procura di Torre Annunziata ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione l’azione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo edilizio, considerato tra le principali minacce al patrimonio paesaggistico e ambientale del territorio vesuviano e dei Monti Lattari. “L’efficacia dissuasiva delle demolizioni e la crescente collaborazione dei cittadini sono elementi fondamentali per restituire decoro e legalità ai nostri territori”, evidenziano fonti interne all’Ufficio.










