Era una persona perbene. Angelandrea Casale è stata una persona per bene per tutto il tempo in cui ha vissuto. Un egregio giornalista; un innamorato dell’Archeologia, disciplina ha cui ha dato contributi di straordinaria importanza e unicità; un finissimo bibliofilo; una persona schiva e umile; un Uomo di antico stampo; un amico senza secondi fini. Uno a cui potevi rivolgerti e chiedere qualunque cosa: non te l’avrebbe mai negata.
Disponibile, sempre. Ospitale, a tutte le ore. Servirebbero pagine e pagine per dire quanto sia stato uomo di cultura e eccellente ricercatore di fatti e di storie di ogni angolo del territorio Vesuviano. In Particolare su Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Torre Annunziata, cittadine che lui amava in maniera viscerale.
Gennaro Cirillo, direttore de il Gazzettino Vesuviano, mi ha chiesto di scrivere “quattro parole” sull’amico carissimo, di cui lui stesso conserva ricordi unici sin dalla più tenera età. Ecco, lo faccio con la morte nel cuore: “Era una persona perbene”, quattro parole in cui sta tutta la vita di Angelandrea Casale. Andrea per tutti. Lui, per anni è stato collaboratore di queste pagine che assieme a Pasquale Cirillo, padre del direttore Gennaro, a Ermanno Luzzi e a Tonino Celentano contribuì a fare nascere più di mezzo secolo fa.
L’ultimo lavoro che abbiamo fatto a quattro mani è stata la pubblicazione di un opuscoletto, più unico che raro, scritto in francese e tradotto da noi in lingua, sulle stupende pitture della villa cosiddetta di Agrippa Postumo, a Boscotrecase. Altri lavori li avevamo messi in cantiere. Spero di poterli pubblicare, più in là, a testimonianza di quella amicizia antica che ci legava dagli anni belli della gioventù.
A Dio, Andrea. Che la terra ti sia lieve, come meriti. Da oggi, questa terra vesuviana sarà parecchio più povera.
Carlo Avvisati










