Tragedia a Mugnano: operaio 63enne precipita dal tetto di un capannone e muore

Un volo di sette metri dal lucernario del capannone di via Nenni è stato fatale per Nicola De Fenza, originario di Pozzuoli. Indagini della Procura di Napoli Nord per accertare cause e responsabilità

Un tragico incidente sul lavoro ha scosso la comunità di Mugnano di Napoli, dove un operaio di 63 anni, Nicola De Fenza, è deceduto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone industriale in via Pietro Nenni. L’uomo, originario di Pozzuoli, è caduto da un’altezza di circa sette metri mentre stava eseguendo lavori su un lucernario, riportando ferite gravissime che non gli hanno lasciato scampo.

Le circostanze dell’incidente

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, De Fenza (nell foto) si trovava sul tetto del capannone nel primo pomeriggio di venerdì 17 ottobre per alcuni interventi di manutenzione. Mentre era intento a lavorare sul lucernario, avrebbe perso l’equilibrio precipitando nel vuoto e rovinando al suolo dopo un volo di diversi metri. I colleghi hanno immediatamente allertato i soccorsi, ma le condizioni dell’uomo sono apparse subito disperate.

Il trasporto d’urgenza al Cardarelli e il decesso

L’operaio è stato soccorso e trasportato in condizioni gravissime all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove è giunto già in stato critico. Nonostante gli sforzi dei medici per stabilizzarlo, l’uomo è deceduto poco dopo il ricovero a causa delle gravi lesioni riportate. Dopo il decesso, i sanitari del Cardarelli hanno richiesto l’intervento della Polizia di Stato, dando così avvio alle prime indagini.

Le indagini della Polizia e della Procura

Gli agenti del commissariato di Giugliano in Campania sono giunti sul luogo dell’incidente per effettuare i rilievi e raccogliere le prime testimonianze. La Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo sull’accaduto e disposto il sequestro della salma in vista dell’esame autoptico, necessario per chiarire le cause del decesso e i tempi esatti dell’incidente.

Le autorità stanno inoltre verificando l’inquadramento lavorativo della vittima e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali, per accertare se l’operaio fosse dotato di imbracature o protezioni adeguate durante l’intervento sul tetto.

Il cantiere e i legami con la vittima

Dalle prime informazioni raccolte, il cantiere in cui si è verificato l’incidente sarebbe riconducibile alla ditta dello stesso De Fenza, che stava eseguendo lavori su un immobile di proprietà della famiglia di un noto cantante napoletano. Questo particolare, emerso nelle prime ore dell’inchiesta, ha suscitato ulteriore attenzione da parte degli investigatori, che intendono chiarire la natura del rapporto lavorativo e le condizioni in cui venivano eseguiti i lavori.

Verifiche sulle misure di sicurezza

Gli inquirenti stanno procedendo con accurati accertamenti tecnici per comprendere se sul posto fossero rispettate le norme di sicurezza previste nei cantieri edili. Tra i punti al centro delle indagini figurano la presenza di parapetti o linee vita, l’idoneità della superficie del lucernario, e la formazione in materia di sicurezza eventualmente ricevuta dalla vittima.

Un portavoce delle forze dell’ordine, interpellato sul caso, ha dichiarato: “Sono in corso verifiche per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. L’obiettivo è capire se l’uomo fosse in regola e se fossero stati adottati tutti i dispositivi di protezione necessari”.

Un nuovo dramma sul lavoro

Il tragico decesso di Nicola De Fenza rappresenta l’ennesima morte bianca in Campania. L’incidente avvenuto a Mugnano si aggiunge a una lunga serie di episodi che continuano a mettere in evidenza i rischi e le carenze nella sicurezza dei cantieri, tema sul quale da tempo si concentra l’attenzione di sindacati e istituzioni.

Mentre la Procura di Napoli Nord prosegue le indagini e si attende l’esito dell’autopsia, il dolore della famiglia e dei colleghi si unisce alla richiesta di chiarezza sulle cause della tragedia e sulle eventuali omissioni che hanno portato alla morte dell’operaio puteolano.

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