Un coltello da cucina, afferrato con la forza dell’odio, ha tracciato un segno netto sul petto di una donna di 32 anni, tra i due seni, puntando dritto allo sterno. Un gesto nato non dalla rabbia di un marito tradito o di un amante respinto, ma da un conflitto condominiale degenerato in violenza. A colpire non è stato un familiare, bensì il vicino di casa, un uomo di 40 anni che vive nell’appartamento immediatamente sotto a quello della vittima.
Le liti quotidiane nel palazzo
Il teatro della vicenda è Terzigno, dove la palazzina in cui abitano i due protagonisti è da tempo terreno di banali discussioni quotidiane: panni stesi male, musica ad alto volume, tacchi che battono, auto parcheggiate in modo errato. Una lista di pretesti senza fine, segnata da tolleranza zero e rancori accumulati nel tempo.
A far esplodere la violenza è stato un episodio ancora più banale: la pulizia del terrazzino. La donna stava ramazzando e sciacquando il pavimento, quando l’acqua è colata giù verso il piano di sotto. Il vicino, esasperato o forse già in preda a un rancore covato, ha iniziato a urlare, insultare e minacciare, come aveva fatto altre volte. Poi, questa volta, ha deciso di agire.
La trappola dell’acqua chiusa
L’uomo è entrato in cucina, ha sfilato il cassetto delle posate, afferrando un grosso coltello da cucina. È sceso piano dopo piano fino al piano terra, dove si trovano i contatori dell’acqua, e ha chiuso la valvola della fornitura idrica della vicina. Sapeva che la donna sarebbe scesa a riaprirla, come aveva già fatto in passato. Si è quindi nascosto, coltello in pugno, aspettando che la vittima cadesse nella trappola.
L’agguato tra le scale, la fuga e i soccorsi
Il piano ha funzionato. Dopo pochi minuti, la donna è scesa, con il tintinnio delle chiavi in mano e le pantofole che battevano sugli scalini. Ha riaperto la valvola e, nel momento in cui si è voltata, la lama ha colpito. Un colpo violentissimo al petto, diretto verso il cuore. Per puro caso, o per miracolo, la lama è penetrata senza incontrare organi vitali.
Dopo aver colpito, il 40enne è fuggito e si è barricato in casa. La donna, sanguinante, ha iniziato a gridare, richiamando i vicini, che sono accorsi per soccorrerla e hanno immediatamente allertato il 112. Nel frattempo, i carabinieri della stazione di Terzigno si sono precipitati sul posto.
L’arresto del vicino
Quando i militari sono arrivati alla porta dell’aggressore, l’uomo si è rifiutato di aprire. È stato necessario un breve tentativo di mediazione, dopo il quale i carabinieri sono riusciti a entrare e a bloccarlo. Nella casa hanno trovato ancora il coltello insanguinato, usato per il tentato omicidio. L’uomo è stato ammanettato e trasferito in carcere, dove ora si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Le parole della vittima e le indagini
Nonostante lo choc, la 32enne, prima di essere trasportata in ospedale, ha indicato con un filo di voce il suo aggressore, riconoscendolo senza esitazioni. Le indagini dei carabinieri hanno confermato la ricostruzione dei fatti: dopo mesi di tensioni condominiali, il gesto sarebbe stato premeditato.
La vittima fuori pericolo. Una tragedia evitata per un soffio
La donna è tuttora ricoverata, ma i medici hanno confermato che non è in pericolo di vita. La ferita, pur profonda, non ha toccato organi vitali, un fatto che i sanitari hanno definito un miracolo. Il 40enne, invece, è in carcere con l’accusa di tentato omicidio.
Solo il caso – o la traiettoria imperfetta della lama – ha evitato che quella di Terzigno diventasse l’ennesima tragedia domestica finita in sangue. Una vicenda nata da futili motivi e degenerata in un tentato omicidio che ha scosso l’intera comunità.









