Non è stato un semplice evento di gala, ma un momento di riconciliazione collettiva. A Torre Annunziata, nella moderna cornice del Teatro Nexus del Maximall Pompeii, si è concluso il Premio Oplonti – “Siamo gocce dello stesso mare”, una cerimonia che ha trasformato la cultura in testimonianza di rinascita. La serata, intensa e densa di significati, ha celebrato uomini e donne che con il loro impegno hanno saputo restituire dignità e speranza a un territorio segnato da ferite ma ricco di umanità.

Un percorso tra miti, storia e futuro

Il premio rappresenta la tappa conclusiva del progetto “Torre Annunziata, miti, leggende e futuro”, nato per intrecciare arte, memoria e solidarietà. Con la direzione artistica di Marisa Laurito, la città si è raccontata attraverso le sue radici religiose e popolari, passando dal culto della Madonna della Neve alla valorizzazione della Villa di Poppea, sito archeologico di straordinario valore. L’obiettivo è stato chiaro: far emergere il volto più autentico e positivo di Torre Annunziata, quello che resiste grazie alla cultura e alla partecipazione civica.

La forza delle parole e dei gesti

In un clima di sincera commozione, Paolo Siani ha pronunciato parole destinate a restare nel cuore dei presenti: «Sindaco, stasera questo mare lo abbiamo pulito. Abbiamo messo dentro la bellezza di questa città e di tante persone. Così il mare si pulisce davvero dal profondo. Se Giancarlo fosse qui sarebbe orgoglioso di Torre Annunziata».
Il riferimento a Giancarlo Siani – simbolo di giornalismo coraggioso e impegno civile – ha restituito alla cerimonia il senso profondo di questa iniziativa: ripulire la memoria collettiva attraverso l’esempio e la cultura.

Premi e protagonisti dell’edizione

Il Premio Oplonti ha voluto riconoscere chi, in ambiti diversi, difende diritti umani, legalità e territorio.
Tra i premiati, Enzo Iachetti, collegato da remoto per impegni teatrali, ha espresso gratitudine: «Sono onorato e sorpreso per questo riconoscimento. Appena posso verrò a Torre Annunziata per ringraziarvi di persona». Il riconoscimento gli è stato attribuito per l’impegno sociale e per la lunga attività di sostegno alle cause umanitarie.

Sul palco anche due torresi: Salvatore Cimmino, atleta che ha trasformato la disabilità in una sfida di vita attraverso il nuoto solidale, e Giovanni Taranto, giornalista e scrittore che indaga la cronaca nera e giudiziaria con l’intento di far emergere la verità dalle ombre. Entrambi sono stati premiati nella categoria “Difesa del Territorio” per il contributo civile offerto alla città e al Paese.

Il messaggio di Fiammetta Borsellino

Momento di intensa emozione è stato l’intervento di Fiammetta Borsellino, che ha ricevuto il premio per la promozione della legalità. Le sue parole hanno richiamato l’essenza del sacrificio del padre e il valore della scuola come presidio di civiltà: «Credo che mio padre sia ancora qui con noi. Me lo fanno pensare le numerose persone come voi che combattono ogni giorno per la promozione della legalità e dell’educazione civica. Per mantenere viva questa attenzione, bisogna sostenere la scuola, l’unico luogo sicuro per i nostri giovani e per il nostro futuro».

Le voci del giornalismo e dell’arte impegnata

Tra i riconoscimenti assegnati, quello per la categoria “Giornalismo” è andato a Ida Artiaco, per la capacità di indagare con sensibilità le problematiche giovanili e il disagio sociale. Un premio speciale, intitolato proprio a Giancarlo Siani, è stato consegnato a Emilia Brandi, giornalista e conduttrice del programma “Cose Nostre” su Rai Uno, che restituisce voce a chi è stato travolto dalla criminalità e dal silenzio.

Per la categoria “Artisti impegnati nel sociale”, è stata premiata Maddalena Stornaiuolo, attrice e regista partenopea, fondatrice della Scugnizzeria di Scampia, una scuola di teatro che dal 2017 offre ai giovani un’alternativa alla marginalità, trasformando le periferie in laboratori di bellezza e resistenza.

Umanità e diritti: la testimonianza di Perrillo e Albanese

Il Premio Oplonti ha trovato nel racconto di Simmaco Perrillo una delle sue pagine più autentiche. Presidente della cooperativa “Al di là dei sogni”, Perrillo ha costruito opportunità di inclusione lavorativa per persone svantaggiate, dimostrando che la solidarietà attiva può diventare motore di sviluppo. Premiato nella categoria “Difensori dei Diritti Umani”, ha emozionato il pubblico con la sua storia di impegno concreto.

In collegamento dal Sud Africa, Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, ha ricevuto il premio per il suo coraggio civile nel denunciare le violazioni dei diritti umani. Il suo intervento ha esteso l’orizzonte della serata oltre i confini locali, ricordando che la difesa della dignità è una battaglia universale.

Il contributo delle istituzioni

Dietro la riuscita della manifestazione c’è stato un vero lavoro di squadra. Al fianco del sindaco Corrado Cuccurullo hanno operato gli assessori Lina Nappo e Alfonso Ascione, la consigliera Emanuela Cirillo e il dirigente Nicola Anaclerio, con il supporto determinante del consigliere regionale Luigi Cirillo, che ha favorito il reperimento dei fondi regionali.

La giuria del premio ha riunito figure di grande autorevolezza: oltre al sindaco, Ileana Del Bello (direttrice generale di Amnesty International Italia), Giuseppe Giulietti (coordinatore nazionale di Articolo21 ed ex presidente FNSI), Paolo Siani, Nino Daniele (presidente ANPI Napoli Centro) e la scrittrice Annella Prisco, erede della memoria letteraria del padre Michele Prisco.

La visione del sindaco e il valore del premio

Nel suo intervento, il sindaco Cuccurullo ha sottolineato la volontà di promuovere una narrazione positiva di Torre Annunziata: «Abbiamo voluto fortemente questo premio per mostrare la parte migliore della nostra città, la sua storia e la sua dignità. Torre Annunziata non è solo cronaca, è un luogo di cultura, di fede e di radici profonde che meritano di essere raccontate».
Un messaggio che riassume la missione del progetto: ricucire il legame tra comunità e identità attraverso l’arte e la memoria.

Arte e musica per chiudere il cerchio

A chiudere la serata, la conduzione puntuale di Désirée Klain e le incursioni musicali di Lorenzo Hengeller, pianista e compositore capace di intrecciare jazz e swing in una narrazione sonora dal gusto raffinato. La voce di Marisa Laurito, vera anima del progetto, ha scandito momenti di intensa partecipazione.

Nel teatro gremito del Nexus, Torre Annunziata ha ritrovato se stessa: una città di mare e memoria, che sceglie di guardare avanti custodendo la bellezza di chi ogni giorno ne difende il nome.

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