Un Napoli feroce e determinato spazza via i fantasmi del recente passato e si prende la scena al Maradona. Contro un’Inter ambiziosa e in grande forma, reduce da sette vittorie consecutive, gli uomini di Antonio Conte firmano un successo pesante (3-1) che li riporta al comando della classifica di Serie A. È una vittoria che va oltre i numeri: il Napoli ritrova se stesso, lo spirito battagliero del suo allenatore, la fame e la compattezza di un gruppo che sa soffrire e colpire.
Il rigore di De Bruyne e l’infortunio che gela il Maradona
La partita si accende dopo mezz’ora di equilibrio tattico e poche occasioni. L’episodio chiave arriva al 33’, quando Di Lorenzo anticipa Mkhitaryan in area: l’arbitro Mariani lascia correre, ma il VAR lo richiama e il penalty viene concesso tra le proteste nerazzurre. Sul dischetto va Kevin De Bruyne, che spiazza Sommer con un destro potente a incrociare. Il Maradona esplode, ma la gioia dura poco: il belga si accascia dolorante dopo il tiro e deve lasciare il campo per un problema muscolare al retto femorale.

“È un guaio serio, proprio mentre tutto stava andando bene”, sussurrano i compagni in panchina mentre lo accompagnano fuori. Anche Mkhitaryan, coinvolto nell’azione del rigore, si fa male e viene sostituito da Zielinski, in una prima frazione già ricca di colpi di scena.
Due pali e una traversa: l’Inter sfiora il pareggio
La reazione dell’Inter è immediata e rabbiosa. Tra il 41’ e il 47’ la squadra di Chivu costruisce tre palle-gol nitide: Bastoni colpisce la traversa di testa, Calhanoglu impegna Milinkovic Savic con un destro al volo dal limite, e infine Dumfries centra il palo, sempre di testa. Il Maradona trattiene il fiato, ma il risultato resta sull’1-0.
L’Inter chiude il primo tempo all’assalto, con Lautaro Martinez vicino al pari, mentre il Napoli difende con ordine e prova a colpire in ripartenza. Conte, privo di Hojlund, conferma la scelta del “falso nueve” Neres, che garantisce dinamismo e movimento costante tra le linee.
Lo show di McTominay e il gol che incanta lo stadio
L’inizio della ripresa è un manifesto del calcio di Conte: intensità, velocità e cinismo. Al 54’ nasce il raddoppio azzurro da una transizione perfetta. Spinazzola lancia in profondità Scott McTominay, che lascia rimbalzare il pallone al limite e calcia di destro al volo, centrando l’angolo lontano. Una conclusione di straordinaria bellezza che vale il 2-0 e manda in estasi il pubblico napoletano.
L’Inter non si arrende: un tocco di mano di Buongiorno in area offre ai nerazzurri un rigore che Calhanoglu trasforma con freddezza al 59’. La squadra di Chivu sembra poter riaprire tutto, ma l’illusione dura appena sette minuti.
Anguissa chiude i conti e firma il trionfo azzurro

Al 66’, su una rimessa laterale, Neres serve Anguissa con una sponda intelligente. Il centrocampista camerunense parte in progressione, salta Dumfries e fulmina Sommer con un sinistro preciso nell’angolo basso. Il 3-1 è la sentenza definitiva.
Il Maradona esplode, Conte esulta furioso a bordo campo e il Napoli torna a dominare la scena. I nerazzurri, colpiti nell’orgoglio, ci provano con i cambi – dentro Frattesi, Luis Henrique, Sucic ed Esposito – ma non trovano più varchi. Gli ultimi minuti scorrono tra la gestione del possesso azzurro e i tentativi disperati di Lautaro, fermati da una difesa solida e attenta.
Un Napoli ritrovato: Conte plasma il gruppo e la classifica
La vittoria sul campo e nella testa. Il Napoli ritrova autostima, ordine e cattiveria agonistica, i tratti distintivi delle squadre di Conte. Dopo la delusione di Eindhoven e il passo falso con il Torino, la squadra si rialza con forza, firmando una prestazione completa per intensità e lucidità.
Senza alcuni titolari e con un De Bruyne da valutare, il Napoli mostra profondità di rosa e capacità di adattamento. McTominay, autore di una prova totale, domina il centrocampo; Anguissa incarna l’anima combattiva; Milinkovic Savic risponde sempre presente. Il 3-1 all’Inter è più di un risultato: è un segnale al campionato.
Classifica e prospettive
Con i tre punti, il Napoli sale a quota 18, staccando di tre lunghezze l’Inter e superando il Milan, in attesa della Roma-Sassuolo. Per Conte è un passo cruciale nella corsa scudetto: “Serviva una prova di cuore, l’abbiamo trovata tutti insieme”, dice nel post gara.
Il popolo azzurro canta e ritrova il suo entusiasmo. Il Maradona saluta i suoi eroi con cori e bandiere: il Napoli è di nuovo in vetta, e stavolta ci arriva da condottiero.
I numeri della gara: il Tabellino
NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic-Savic 6; Di Lorenzo 6.5, Buongiorno 6 (45′ st Beukema sv), Juan Jesus 6.5, Spinazzola 7 (45′ st Gutierrez sv); Gilmour 6; Politano 6 (36′ st Elmas sv), Anguissa 7, De Bruyne 7 (37′ pt Olivera 6), McTominay 7.5; Neres 7 (36′ st Lang sv). In panchina: Ferrante, Spinelli, Mazzocchi, Marianucci, Vergara, Lucca, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.5.
INTER (3-5-2): Sommer 5; Akanji 5, Acerbi 5, Bastoni 5; Dumfries 5.5 (28′ st Luis Enrique sv), Barella 5.5 (28′ st Frattesi 6), Calhanoglu 6.5 (27′ st Sucic 6), Mkhitaryan 5.5 (32′ pt Zielinski 6), Dimarco 5.5; Bonny 5.5 (17′ st Esposito 5.5), L. Martinez 6. In panchina: J. Martinez, Calligaris, De Vrij, C. Augusto, Bisseck, Diouf. Allenatore: Chivu 5.
ARBITRO: Mariani di Aprilia 5.5.
RETI: 33′ pt De Bruyne (rig); 9′ st McTominay, 14′ st Calhanoglu (rig), 22′ st Anguissa.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Di Lorenzo, Gilmour, Conte, Bastoni. Angoli: 4-1 per l’Inter. Recupero: 6′; 6′.
Pasquale Cirillo










