San Giuseppe Vesuviano, minacce al sindaco: manifesto choc affisso al municipio, scatta la denuncia ai carabinieri

Un manifesto funebre con una minaccia di morte rivolta al sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Michele Sepe, è stato rinvenuto ieri all’interno degli uffici del municipio. Sul foglio, accanto alle immagini di San Pio da Pietrelcina e del santo patrono della città, si leggeva la frase: “Il sindaco muore se non si dimette entro 5 giorni”.

Il messaggio intimidatorio è stato trovato da alcuni dipendenti comunali e subito segnalato alle autorità. Il primo cittadino ha presentato denuncia ai Carabinieri della stazione locale, che — insieme ai colleghi della compagnia di Torre Annunziata e alla polizia municipale — hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili.

Gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini di videosorveglianza del municipio e delle aree limitrofe, raccogliendo nel frattempo testimonianze utili a ricostruire tempi e modalità dell’affissione. L’obiettivo è capire se si tratti di un gesto isolato o del segnale di un clima più ampio di intimidazione politica.

L’episodio arriva in un momento di forte tensione politica nella cittadina vesuviana. Negli ultimi mesi, il sindaco Sepe aveva denunciato attacchi anonimi e campagne diffamatorie contro la sua amministrazione, parlando apertamente di un clima di pressione crescente attorno ad alcune scelte di governo locale.

Il Comune ha diffuso una nota ufficiale in cui condanna «con fermezza ogni atto intimidatorio contro rappresentanti istituzionali» e assicura massima collaborazione con le forze dell’ordine, annunciando anche un rafforzamento delle misure di sicurezza all’interno del municipio.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito Democratico di Napoli, che ha espresso solidarietà al primo cittadino: “Un atto vile e intollerabile. Una minaccia gravissima che offende l’intera comunità. Siamo al fianco del sindaco Sepe e della sua squadra, certi che le autorità faranno piena luce sull’accaduto, garantendo tutela e sicurezza agli amministratori”.

Anche associazioni civiche e cittadini hanno espresso sconcerto e preoccupazione, sottolineando il rischio che il confronto politico locale possa degenerare in episodi di violenza e intimidazione.

La minaccia, qualora attribuita a un soggetto identificato, potrebbe configurare i reati di minaccia grave e intimidazione a pubblico ufficiale, puniti dal codice penale con pene severe. Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi: dal gesto dimostrativo di matrice politica a una ritorsione personale.

Le attività di verifica proseguiranno nei prossimi giorni con l’acquisizione di ulteriori filmati, controlli su dispositivi informatici e nuovi interrogatori.

Nel frattempo, il sindaco Sepe ha invitato la cittadinanza alla calma, ribadendo la sua ferma intenzione di proseguire il mandato: “La democrazia si difende nelle istituzioni e con il dialogo, non con la violenza. Non mi farò intimidire”.

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