Al Trianon Viviani Marco Travaglio ha portato il suo “I migliori danni della nostra vita” in cui racconta la politica italiana recente e i suoi protagonisti. Il giornalista entra in scena diretto, senza fronzoli, e subito, una volta accomodato sullo sgabello, comincia a raccontare i fatti di attualità a modo suo.
Con quel sarcasmo che lo contraddistingue parla di cose reali che ci appartengono ma riesce, anche in casi davvero clamorosi o assurdi, a strappare più di un sorriso. Naturalmente al centro della narrazione c’è l’attuale Governo, anzi i protagonisti che lo compongono e che hanno collaboratori, dirigenti con cui hanno legami che vanno dalla sorellanza ai cognati, ai cognati dei cognati, agli amici stretti e così via, che non sempre possiedono la necessaria competenza professionale per adempiere efficacemente ai loro doveri.
Pratica che purtroppo, va detto, è comune a tante legislature!
Comunque non ha risparmiato nessuno: Renzi, Fassino, Fratoianni etc, e la gestione, anche dal punto di vista dell’informazione, della guerra tra Russia e Ucraina. Non solo critiche: nel suo monologo il cofondatore e direttore de il Fatto quotidiano, non ha mancato di lodare il Movimento 5 Stelle e le opere realizzate ricordando che anche in Campania a fine mese si voterà…
Lo spettacolo è durato due ore e quaranta, forse un po’ troppe anche perché non prevedevano un intervallo. Però è sicuramente un Travaglio coerente con le sue idee e il suo modo di raccontare la politica e l’attualità. Non ha mancato di sottolineare anche il ruolo dell’informazione asservita e dei «golpisti 2.0» dai quali, a suo parere, ci si può difendere «Sorridendo di più e informandoci meglio».
Scenografia di Giorgia Ricci e direzione della fotografia di Mauro Ricci.
“I migliori danni della nostra vita” è prodotto da Loft produzioni per Seif – Società editoriale il Fatto e distribuito da EpochéArteventi, con il coordinamento tecnico di Giordano Gelati.
Simona Buonaura










