Il Comune di Gragnano interviene con decisione dopo i numerosi raid vandalici che negli ultimi mesi hanno compromesso parte del sistema di videosorveglianza cittadino. Con un affidamento diretto datato 6 novembre, l’amministrazione ha incaricato una ditta specializzata di procedere alla sostituzione di dodici telecamere danneggiate, per un investimento complessivo di circa 20mila euro.
L’intervento interesserà gli impianti situati in via Ponte Carmiano, via Mulino delle Capre, via Motta (Casa dei Miri) e via Ponte Trivione, ovvero le zone più colpite dagli atti di sabotaggio. La decisione arriva quasi due mesi dopo i primi episodi, che avevano visto distrutte tredici telecamere in una serie di azioni coordinate.
Secondo gli inquirenti, si tratta di atti mirati a oscurare le aree sotto controllo e a ostacolare le attività investigative di forze dell’ordine e Comune. I danneggiamenti, infatti, si sono verificati proprio a ridosso dell’attivazione della centrale operativa comunale, collegata ai 164 dispositivi di sorveglianza installati sul territorio, di cui 24 dotati di lettori di targhe.
Le indagini sono in corso, coordinate dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, che stanno analizzando i filmati precedenti ai sabotaggi per individuare i responsabili. Il caso è stato affrontato anche nel corso dell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Michele di Bari, che ha ribadito l’esigenza di proteggere le infrastrutture tecnologiche comunali e di rafforzare il sistema di sorveglianza.
Il sistema di videosorveglianza di Gragnano rappresenta oggi un strumento strategico per contrastare la criminalità diffusa, il traffico di droga e gli sversamenti abusivi, oltre a garantire un controllo costante del territorio. Particolare attenzione è rivolta alla Valle dei Mulini, dove ventiquattro telecamere monitorano un’area naturalistica di grande valore storico e ambientale, in passato oggetto di scarichi illegali.
Altre postazioni si trovano in piazza San Leone, divenuta una delle zone più sorvegliate dopo i recenti sequestri di droga. Il sabotaggio degli impianti, quindi, appare come un chiaro segnale di sfida, sintomo del fastidio che la presenza delle telecamere genera tra chi opera nell’illegalità.
Il sindaco di Gragnano ha annunciato che il sistema di videosorveglianza sarà ulteriormente potenziato con nuovi dispositivi: «Vogliamo restituire ai cittadini una maggiore sensazione di sicurezza e dimostrare che lo Stato è presente anche nelle aree più isolate del territorio».










