Sono quattro i candidati alle elezioni comunali di Caivano risultati “impresentabili” a seguito delle verifiche della Commissione parlamentare antimafia. La comunicazione ufficiale è giunta durante la seduta dell’organismo presieduto da Chiara Colosimo, che ha illustrato l’esito dei tradizionali controlli sui candidati in vista delle amministrative, come previsto dal codice di autoregolamentazione adottato dai partiti per garantire la trasparenza delle liste.
I candidati segnalati a Caivano
Secondo la relazione della Commissione, i candidati in violazione del codice di autoregolamentazione sono Giuseppe Gebiola, Pierina Ariemma, Antonio De Lucia e Pasquale Mennillo.
Nel dettaglio:
- Giuseppe Gebiola è candidato al Consiglio comunale di Caivano per la lista “Rinascita e Progresso Caivano 2.0”;
- Pierina Ariemma è candidata nella lista “Partito Democratico” ed è stata assessore del comune sciolto;
- Antonio De Lucia, candidato con “Caivano Popolare”, ha ricoperto anch’egli l’incarico di assessore del comune sciolto;
- Pasquale Mennillo è candidato nella lista “Partito Popolare Europeo Forza Italia Berlusconi” ed è stato a sua volta assessore del comune sciolto.
Come precisato dalla presidente Colosimo, si tratta di candidati che risultano in violazione dei principi di trasparenza e legalità stabiliti dal codice di autoregolamentazione sottoscritto dalle forze politiche.
Il ruolo della Commissione parlamentare antimafia
La Commissione parlamentare antimafia ha il compito di verificare preventivamente le candidature alle elezioni politiche, regionali e locali, individuando eventuali situazioni che configurino incompatibilità o conflitti con il codice di autoregolamentazione.
Nel caso delle comunali, le verifiche si concentrano soprattutto nei territori già interessati da scioglimenti per infiltrazioni mafiose, come avvenuto nel comune di Caivano, commissariato dopo l’accertamento di condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
La comunicazione della presidente Chiara Colosimo ha così ufficializzato l’elenco dei candidati che, in base alle risultanze giudiziarie e amministrative, risultano “impresentabili”, confermando la volontà dell’organo parlamentare di garantire la massima trasparenza nel processo elettorale e di rafforzare i presidi di legalità nelle amministrazioni locali.










