
Non c’è pace per Castellammare di Stabia, non c’è pace per la politica stabiese. Il sindaco chiede le dimissioni del consigliere con presunti buoni rapporti con i boss, intercettato al telefono con il noto camorrista Michele Abbruzzese alla vigilia del voto. Il consigliere Gennaro Oscurato nega tutto e si difende dietro una versione dei fatti, fragile, ma plausibile.
Il ruolo di Sandro Ruotolo e la crisi della maggioranza
E in tutto questo il paladino della legalità, dell’integrità, della lotta alla camorra, l’europarlamentare e consigliere comunale Sandro Ruotolo, ancora valuta, come ha dichiarato nei giorni scorsi, le proprie dimissioni “sulla base di un confronto sincero all’interno del mio Partito e con il Sindaco”. Non dimissioni immediate e richiesta di Commissione d’Accesso per un probabile voto falsato dalla malavita organizzata stabiese. No, questa volta il consigliere Ruotolo ha annunciato che non parteciperà al consiglio comunale fino ad una smentita chiara o alle dimissioni del consigliere Oscurato. Poca cosa a fronte di quanto si impegnò per portare alla caduta della scorsa amministrazione Cimmino, della quale la storia ci racconta essere stata abbattuta non dalle infiltrazioni camorristiche, ma dalla politica che ne volle la fine “senza peccato” come riconosciuto dal Consiglio di Stato dopo un lungo iter giudiziario.
Una doppia morale politica
Ma non perdiamoci nel passato, i fatti di questi giorni sono più che interessanti e mostrano una sconcertante “doppia morale” tipica di una certa sinistra e della maggioranza che guida Castellammare di Stabia.
Il primo cittadino, che forse avrebbe fatto meglio a non rilasciare “ferme” dichiarazioni facilmente smontabili da chiunque si soffermi a ragionarci due minuti su, ha dichiarato: “Etica, morale e trasparenza sono da sempre i capisaldi dell’azione politica e amministrativa mia e della giunta comunale che mi affianca. Chi non si schiera apertamente nella lotta e nel contrasto al malaffare camorristico non può avere responsabilità pubbliche, non può far parte della mia maggioranza, deve dimettersi”.
Benissimo, ottima affermazione. E quindi secondo il primo cittadino le dimissioni del consigliere Oscurato riporterebbero “etica, morale e trasparenza” all’interno dell’amministrazione che in questo modo vincerebbe la battaglia all’illegalità che attanaglia la città.
Per prendere le distanze necessarie le dimissioni di Vicinanza
Ma poi sempre Vicinanza aggiunge: “…chi non prende le distanze da zone d’ombra, da azioni camorristiche e illegali, non è parte della nostra squadra”. Caro sindaco, che significa prendere le distanze? Forse una nota stampa che parli di “etica, morale e trasparenza”, che chieda le dimissioni al consigliere presunto frequentatore dell’ombra, può cancellare definitivamente il probabile condizionamento del voto che ha eletto la sua maggioranza?
Il consigliere Gennaro Oscurato è stato eletto tra le fila della civica Stabia Rialzati, lista a sostegno del sindaco Luigi Vicinanza. Tanto per cominciare, i voti raccolti da tale lista, voti che stando a quanto dichiarato da sindaco ed europarlamentare potrebbero, almeno in parte, provenire dalle cosiddette zone d’ombra, una volta dimessosi il consigliere messo all’indice, verrebbero riutilizzati per una eventuale surroga, ma resterebbero però voti comunque raccolti nell’ombra… di Castellammare. E quindi altro giro, stesso regalo.
Ma il punto nodale è un altro: un’amministrazione eletta anche con un solo voto sospetto, stando anche alle dure parole di sindaco ed europarlamentare in primis, ha certamente il dovere di dimettersi.
I voti inaccettabili hanno eletto anche Vicinanza
Dal parlamentare europeo, allora, ci aspettiamo le dimissioni da consigliere di Castellammare e la ferma richiesta di una nuova Commissione d’Accesso per il comune stabiese.
Per quel che riguarda il sindaco Vicinanza, persona sicuramente al di sopra di ogni sospetto, l’unica strada è quella delle dimissioni immediate. Del resto sono sue parole: “…chi non prende le distanze da zone d’ombra, da azioni camorristiche e illegali…”. Prendere le distanze a parole, a comunicati stampa non rispecchiano quella etica, quelle opportunità politiche di cui ha parlato nei giorni scorsi.
Se si chiedono le dimissioni del consigliere comunale eticamente non irreprensibile, che avrebbe chiesto voti al boss di turno, allora bisogna prendere atto che quegli stessi voti sono stati conteggiati a favore della coalizione tutta e dello stesso candidato alla fascia tricolore. Quindi, sindaco Vicinanza, i voti provenienti dalle presunte zone d’ombra, quei voti inaccettabili che dovrebbero determinare le dimissioni di Oscurato, perché non dovrebbero determinare anche le dimissioni del sindaco?
Etica, morale, coerenza e dimissioni. La parola nuovamente agli elettori
Siamo di fronte a “un’esigenza di opportunità politica, prima ancora che intervengano gli accertamenti della magistratura”, come dichiarato dallo stesso primo cittadino. Le dimissioni del sindaco che rifiuti i voti ambigui, se tali sono quelli portati alla “causa Vicinanza” da Oscurato sotto il simbolo di Stabia Rialzati, sono l’unico modo per prendere le distanze.
Dimettersi e magari rimettere tutto al giudizio della città, dei cittadini, ritornando alle urne, stando ancora più attenti alle ormai ben note “zone d’ombra” che restano, purtroppo, una realtà verso cui tenere sempre alta la guardia.
Ma per fare ciò c’è bisogno di “etica, morale e trasparenza”, ma anche di coerenza, coraggio e di un pochino di Politica… quella con la famosa “P” maiuscola.
Il silenzio ingiustificabile del centrodestra
E intanto il silenzio più assordante viene da centrodestra. Quello che non torna è proprio questa sorta di “connivenza” del centrodestra che sta zitto e non parla, a partire dai consiglieri comunali. Per qualcuno, una vera vergogna, forse la pagina più nera del centrodestra stabiese: roba da aprirci un fascicolo di indagine.
Una maggioranza che si mette in difficoltà da sola con comportamenti ambigui e dichiarazioni che hanno il sapore dell’autogol e nulla, nessuno che dai banchi dell’opposizione, anche solo un consigliere che dica: “signori, ma siamo seri?”.
L’amministrazione Vicinanza ha perso 15 milioni per un progetto di rigenerazione di un quartiere di camorra, il giorno dopo esce fuori che un consigliere parlava col clan e il fratello di una consigliera è citato da un pentito come potenziale referente in ospedale, e nessuno dice niente. Beh, se non lo fanno, un motivo ci sarà.
Gennaro Cirillo










