Medico chirurgo specialista in Anestesia e Rianimazione, Terapista del Dolore e Medico Estetico, Diego Della Porta ha maturato una solida esperienza clinica nella carbossiterapia e nella terapia ossigeno-ozono, due metodiche che sfruttano le proprietà terapeutiche dei gas medicali per trattare il dolore cronico, favorire il benessere e supportare i percorsi di medicina rigenerativa.
«Il nodo dello scetticismo verso l’ozonoterapia – spiega Della Porta – nasce dal fatto che, essendo una metodica relativamente semplice, viene spesso praticata da operatori non adeguatamente formati. Come tutte le terapie, per essere efficace e sicura, richiede conoscenza scientifica e competenza clinica.»
L’ozono in oncologia: non una cura, ma un supporto
Sul tema dell’applicazione oncologica, il dottore è chiaro:
«I tumori non si curano con l’ozono. Chi afferma il contrario inganna i pazienti. L’ozono, per sua natura, ha un forte potere ossidante, ma questo non lo rende un chemioterapico. Gli studi sperimentali non hanno dimostrato risultati clinici significativi. Tuttavia, l’ozonoterapia può migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, stimolando gli antiossidanti endogeni, favorendo la microcircolazione e riducendo la sensazione di affaticamento.»
Una terapia di supporto personalizzata
L’approccio di Della Porta è centrato sul paziente:
«Il medico cura l’ammalato, non solo la malattia. L’ozonoterapia sistemica, se praticata correttamente, può essere utile nei periodi di stress ossidativo elevato, ad esempio durante o dopo cicli di chemioterapia o radioterapia. Serve un protocollo personalizzato, calibrato sui parametri di stress ossidativo e capacità antiossidante individuale. Prima si “ricarica” l’organismo, poi si interviene con l’ozono.»
Sicurezza e controllo
Infine, il medico chiarisce un punto spesso frainteso:
«Alle concentrazioni utilizzate nella terapia sistemica, l’ozono non stimola la proliferazione cellulare. L’azione è regolata e controllata, molto diversa dalle applicazioni locali come le infiltrazioni tendinee, dove si impiegano dosaggi più elevati per favorire la guarigione dei tessuti.»
Conclude Della Porta:
«L’ozonoterapia non è una panacea, ma un utile strumento complementare. Se praticata da medici esperti e con protocolli scientificamente validati, può migliorare significativamente il benessere dei pazienti.»








