Tra pochi giorni compirà 16 anni e una settimana fa ha giurato fedeltà alla Repubblica italiana in una piazza del Plebiscito gremita tra autorità, tradizione, paracadutisti e tecnologia militare. Federico Viscovo è uno degli allievi del 238° corso della Nunziatella, la storica e prestigiosa scuola militare napoletana.
A presentarsi è lui stesso in questa intervista che gli dedichiamo dopo l’evento di sabato scorso che ha segnato un passaggio fondamentale della sua vita, come per i tanti allievi che erano in piazza con lui.
“Mi chiamo Federico Viscovo, ho 15 anni e sono nato a Napoli il 29 novembre del 2009. Abito a Chiaiano con la mia famiglia, che è composta da quttro persone: mia madre Valentina, mio padre Andrea (è un ex allievo del 207° corso della Nunziatella) e mio fratello Vincenzo, che frequenta anche lui questa scuola. Prima di entrare alla Nunziatella frequentavo il liceo classico Sbordone. Mi piace molto ascoltare la musica, fare delle passeggiate insieme alla mia famiglia e ai miei amici e giocare a pallavolo. La mia più grande passione è viaggiare”. Un ragazzo con passioni, ideali e valori.
Il giuramento rappresenta un passaggio fondamentale nella vita di ogni allievo. Quali emozioni hai provato nel compiere questo passo e cosa significa per te impegnarti solennemente al servizio della Repubblica?
Per me è stata un’emozione unica partecipare a questo evento come allievo. Ogni anno, sin da piccolo, ho assistito con meraviglia a questo momento, e giurare al servizio della Repubblica in qualità di allievo per me significa molto. Di certo l’emozione è stata grande ma la soddisfazione e l’orgoglio di giurare, quindi impegnarmi solennemente a proteggere i nostri cari ed i nostri valori, non è da meno.
In che modo senti di essere cambiato rispetto al momento in cui hai varcato per la prima volta il portone dell’Istituto?
Quando l’8 settembre ho varcato il portone della Nunziatella avevo già capito che la mia vita sarebbe cambiata esattamente come sarei cambiato io. Oggi dopo un paio di mesi sento di esser diventato ancora più maturo e determinato rispetto a quanto lo ero prima. Vivere con i miei colleghi ogni giorno mi sta insegnando molto: condividere esperienze, sacrifici e risate insegna molto più di quanto si possa immaginare.
I valori di lealtà, spirito di corpo e senso del dovere sono alla base della tradizione della Scuola. Come riesci a viverli nella quotidianità tra studio, attività fisica e vita di gruppo?
Sappiamo bene che uno degli obiettivi della Nunziatella, prima ancora di farci diventare ottimi militari, è quello di farci diventare cittadini migliori e responsabili, esattamente come vuole il motto che regge la scuola “Preparo alla vita ed alle armi”. Ogni giorno si “assaporano” tali valori, indipendentemente da dove ci si trovi, che sia in classe o in camerata, al circolo o durante le attività sportive. Ogni momento serve a fare squadra e ad essere doverosi. Direi quindi che si vive insieme a questi valori 24 ore su 24.
Entrare alla Nunziatella significa anche entrare a far parte di una comunità unita e coesa, i cui legami durano per tutta la vita. Cosa rappresenta per te questo senso di appartenenza?
Per me significa essere sempre pronti ad aiutare i propri amici in qualsiasi circostanza. L’amicizia che si forgia all’interno di questa scuola è una vera e propria fratellanza. Ho capito ciò tramite l’esperienza di mio padre, vedere tutti i suoi compagni di corso riunirsi ogni anno e ricordare ogni singolo momento passato insieme è sempre emozionante.
Molti di voi provengono da regioni diverse d’Italia. Quanto conta per te portare con orgoglio le radici della tua terra d’origine all’interno di un contesto così variegato come la Scuola Militare?
Conta sicuramente molto; le differenze regionali diventano una vera e propria risorsa, poiché ognuno porta con sé tradizioni, mentalità e modi di affrontare le sfide e arricchiscono il gruppo. Sentirsi parte di un’unica realtà, pur mantenendo le proprie origini, rafforza lo spirito di corpo e i rapporti tra noi allievi.
Che consiglio daresti ad un giovane che, come te, sta pensando di intraprendere questo percorso?
A chi desidera intraprendere questa avventura mi sento innanzitutto di consigliare di studiare e di essere pronti a qualche sacrificio. Attraverso il sacrificio, però, si rafforzano i legami di amicizia, si imparano valori come fiducia, lealtà e disponibilità a mettere l’altro prima di sé. Nei momenti difficili e attraverso qualche rinuncia personale, l’amicizia diventa più vera e profonda. Inoltre consiglio di essere sempre decisi in quello che si fa senza farsi condizionare.
A noi non resta che augurare a Federico un luminoso futuro. L’impegno sarà tanto ma certamente la sua determinazione sarà un ottimo viatico per riuscire in questa avventura che negli anni è diventata una “questione di famiglia”.










