Due episodi molto diversi tra loro hanno segnato la giornata elettorale a Torre del Greco, fotografando con chiarezza le contraddizioni che attraversano la partecipazione civile in città. Da un lato, una violazione del voto segreto; dall’altro, un esempio straordinario di senso civico.
Nel pomeriggio, intorno alle 17, alla scuola De Nicola Sasso, il regolare svolgimento delle operazioni di voto è stato interrotto da un episodio grave: una donna è stata sorpresa a fotografare la scheda elettorale all’interno della cabina.
A far scattare l’allarme è stato il segretario di seggio, che ha riconosciuto il tipico “clic” dello smartphone. La presidente è stata immediatamente avvisata e sono state chiamate le forze dell’ordine, che hanno proceduto a identificazione e denuncia.
Un gesto che richiama alla memoria le inchieste sul voto di scambio del 2018, ferite ancora aperte per la città.
Poche ore prima, un episodio ben diverso aveva regalato una nota positiva. Alla scuola Angioletti, seggio numero 89, è arrivata nonna Grazia, che a 100 anni ha scelto di non rinunciare al proprio diritto-dovere di voto.
Con il suo bastone, avvolta in un caldo soprabito, ha percorso con calma i corridoi del seggio senza clamori, solo con la determinazione a partecipare.
Il gesto assume un valore ancora più forte se confrontato con i dati sull’affluenza: alle 12 aveva votato appena il 7,6% degli aventi diritto, un dato inferiore sia alla media regionale sia alle Regionali del 2020.
In questo scenario, il passo lento ma sicuro di nonna Grazia è un promemoria vivente del significato della partecipazione democratica, soprattutto per i tanti giovani che scelgono di non andare alle urne. «Finché posso, voterò», avrebbe confidato uscendo dal seggio.









