Ci sono certi odori e certi sapori che parlano in modo inequivocabile di un territorio. I tortellini di Bologna, il risotto di Milano, la sopressata della Calabria e poi c’è Napoli e la Campania che annoverano nella ruota delle meraviglie tantissimi sapori di una tradizione millenaria.
Non solo mozzarella, sfogliatelle e babà ma tante altre prelibatezze che hanno radici che affondano lontano nella storia e che si tramandano in maniera fedele a sé stessa. Tra queste entra di diritto il soffritto napoletano, conosciuto anche come zuppa forte, un vero e proprio capitolo fondamentale della cucina popolare campana, un concentrato di sapori intensi e avvolgenti che affondano le radici nella maestria artigianale.
Lo avete mai assaggiato? Si tratta di un manifesto della genuinità, una preparazione che risale all’epoca antica, quando come si diceva un tempo, del maiale non si buttava via nulla e dunque neanche le interiora, milza, cuore, polmone, trachea e fegato, venivano sprecati.
Il soffritto era così conosciuto come la merenda dei poveri, tra coloro che avevano lo stomaco forte o che lavoravano tanto e dunque erano molto affamati. Un’origine ed un piatto povero che a Napoli è stato trasformato in una vera e propria prelibatezza, perfetto per concedersi un piatto gustoso, caldo e saporito d’inverno.
Il procedimento è decisamente lungo e dunque si gusta nelle trattorie tipiche o si acquista dal macellaio. Si può dunque mangiarlo solo a Napoli o in Campania? Nient’affatto. Grazie a Il MozzaRè il soffritto napoletano può essere gustato in tutta la sua genuinità anche a casa, anche da chi vive lontano dal suo territorio di origine.
Grazie alla ricetta originale e lontana anni luce dalle semplificazioni industriali, quello proposto dallo store dedicato ai veri prodotti campani, il gusto rimane profondo e ineguagliabile, dalla consistenza densa e dal colore scuro, intensificato dal pomodoro e arricchito dal profumo penetrante del peperoncino e delle spezie.
Così tutti, ovunque si trovino, possono portare sulla a tavola la zuppa forte come verrebbe preparata in una cucina di casa a Napoli e provincia, con il calore e la sapidità che solo la cottura lenta e l’attenzione artigianale possono garantire.
Con l’inizio della stagione fredda il soffritto è perfetto da gustare nel corso delle domeniche che arriveranno come un vero e proprio “piatto di recupero energetico” da condire con formati di pasta corta come mezze maniche, paccheri o penne rigate, che sono capaci di raccogliere e trattenere il sugo denso e corposo, oppure con quella lunga, dai tradizionali bucatini agli spaghetti o vermicelli.
Nel segno della tradizione, invece, il soffritto napoletano può essere gustato anche come zuppa forte da servire come piatto unico con fette di pane cafone tostato o raffermo, perfetto per la “scarpetta” finale.









