La ricostruzione dei Carabinieri della Stazione di Tramonti, affiancati dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Amalfi, porta alla luce un sistema di furti seriali che, tra il 2024 e il 2025, ha compromesso migliaia di servizi telefonici nel territorio salernitano. L’indagine, coordinata dalla Procura di Salerno, ha permesso di collegare una lunga serie di anomalie tecniche ai ripetuti raid nelle centrali di telecomunicazione del comune montano.
L’indagine dei carabinieri e le misure cautelari
L’operazione è culminata con l’esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno, che ha disposto per tre persone residenti a Napoli la misura cautelare dell’obbligo di dimora per furto aggravato in concorso. Secondo gli accertamenti investigativi, gli indagati si sarebbero introdotti più volte, tra maggio 2024 e marzo 2025, nelle infrastrutture di rete di Tramonti, eludendo i sistemi di vigilanza e approfittando delle aree isolate in cui sorgono le centrali.
Il bottino di metalli pregiati e il valore economico sottratto
Gli accessi clandestini avrebbero consentito alla banda di sottrarre 28 testine in plastica, dal valore complessivo stimato in 12.000 euro, all’interno delle quali erano presenti contatti in rame, berillio, bronzo fosforoso e platino. Questi componenti, parte essenziale delle strutture di connessione, risultavano particolarmente appetibili per il mercato illecito dei metalli, dove vengono rivenduti a peso o destinati a utilizzi artigianali e industriali illegali.
I disservizi causati e le 2.800 utenze coinvolte
Le testine rubate costituivano i terminali di 2.800 utenze telefoniche fisse, tra privati cittadini e servizi pubblici della zona. Ogni sottrazione generava malfunzionamenti e interruzioni, causando disagi diffusi che inizialmente erano stati attribuiti a guasti tecnici fortuiti. Solo l’aumento anomalo dei problemi e la loro ricorrenza in determinate aree ha portato gli operatori delle telecomunicazioni e i carabinieri a incrociare i dati e sospettare un’azione dolosa.
Una serie di furti che ha trasformato semplici guasti in un caso giudiziario
La sequenza di episodi, protrattasi per mesi, ha assunto i contorni di un vero caso giudiziario, con ripercussioni significative sul territorio. I continui interventi tecnici, la difficoltà delle comunicazioni e il coinvolgimento di utenze legate anche a servizi pubblici hanno reso necessario un lavoro investigativo coordinato e metodico, culminato nelle attuali misure cautelari.









