I finanzieri della Compagnia Portici hanno sequestrato a Ercolano una fabbrica abusiva in cui erano state stoccate 65 tonnellate di rifiuti tessili, classificati come rifiuti speciali non pericolosi. Nell’area di circa 500 metri quadrati, su cui sono stati apposti i sigilli, è stata rinvenuta anche una tonnellata di rifiuti in materiale plastico oltre alla relativa attrezzatura da lavoro.
All’interno del capannone è stato trovato un 50enne italiano con precedenti, sorpreso mentre era al lavoro. L’uomo è stato denunciato alla Procura di Napoli per illecita gestione di rifiuti, per violazioni in materia di certificazioni obbligatorie antincendio e per furto di energia elettrica.
Tra il materiale scoperto si trovavano balle di indumenti usati, provenienti da attività di raccolta urbana, ceste metalliche, contenitori in plastica, banchi da lavoro e due bilance.
Dagli accertamenti della Guardia di finanza è emerso che il deposito veniva utilizzato per il commercio all’ingrosso, il recupero, la messa in riserva e il trattamento di rifiuti tessili di seconda mano, tutti privi di igienizzazione e sanificazione.
L’intera attività risultava sconosciuta al fisco e completamente priva delle autorizzazioni necessarie. Inoltre, non era presente l’impianto antincendio, obbligatorio data la notevole quantità di materiale infiammabile.
Una parte degli abiti usati era già stata preparata per la vendita su un mercato parallelo, senza alcuna documentazione che ne attestasse provenienza, tracciabilità e qualità.
Infine, i finanzieri hanno scoperto che il contatore elettrico era stato manomesso, consentendo un allaccio abusivo alla rete nazionale.










