Il Giardino Romantico del Palazzo Reale di Napoli si prepara a tornare al suo antico splendore. In attesa della riapertura al pubblico, prevista nei primi mesi del 2026, le visite guidate straordinarie dell’iniziativa Aspettando Primavera hanno offerto ai visitatori un accesso eccezionale al cantiere, permettendo di osservare da vicino l’avanzamento dei lavori.
I restauri, avviati nel settembre 2024, hanno riguardato l’intera struttura del giardino – dagli elementi vegetali a quelli architettonici e impiantistici – con l’obiettivo di restituire leggibilità al disegno ottocentesco e novecentesco, espressione della storia botanica e scientifica della reggia.
Un cantiere complesso tra storia e natura
I lavori, ormai in fase conclusiva, hanno richiesto una pausa nei mesi più caldi per consentire la corretta messa a dimora del verde e la realizzazione dei tappeti erbosi.
Le visite sono state guidate dal direttore dei lavori, l’architetto paesaggista Marco Ferrari, che ha illustrato il restauro filologico condotto dopo due anni di studi e analisi.
«L’intervento ha permesso di arricchire il patrimonio vegetale e recuperare il valore del collezionismo botanico» – spiega Ferrari – «Oltre alle pavimentazioni e agli impianti, ci siamo concentrati sugli esemplari arborei esistenti, intervenendo con potature mirate e abbattimenti necessari per garantire la sicurezza, sulla base di indagini diagnostiche e fitostatiche».
La ricostruzione della collezione botanica si è basata sugli elenchi di Friedrich Dehnhardt, giardiniere botanico di Ferdinando II, adattando le scelte vegetali ai cambiamenti climatici attuali.
Due monumenti da salvare: il Pinus canariensis e il muro neobarocco
Tra gli interventi più delicati spicca il “salvataggio” del secolare Pinus canariensis attraverso la liberazione dell’apparato radicale, e il consolidamento di un tratto del paramento lapideo neobarocco, minacciato dalle radici di uno storico Ficus magnolioides.
La soluzione individuata garantisce la convivenza tra albero e architettura grazie alla creazione di un nuovo spazio dedicato alle radici, evitando danni alla muratura progettata dall’ingegnere Camillo Guerra.
Un investimento da oltre 900mila euro
«Questo restauro, del valore di oltre 900mila euro, rientra nel Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali finanziato dal Ministero della Cultura» – afferma la direttrice delegata del Palazzo Reale, Tiziana D’Angelo.
«Abbiamo voluto aprire il cantiere per mostrare ai cittadini la complessità di un intervento che riguarda un vero gioiello verde nel cuore della città».
Pavimentazioni, impianti e accessibilità
Per migliorare la fruizione del complesso museale, i lavori hanno interessato anche i viali del giardino, con l’asportazione dell’asfalto e la ricostruzione delle superfici in cocciopesto di tufo, ottimizzando il drenaggio delle acque piovane per fronteggiare le nuove esigenze climatiche.
L’architetto Almerinda Padricelli, responsabile del progetto, sottolinea:
«Il restauro non riguarda solo il verde, ma l’intera infrastruttura impiantistica, fondamentale per consentire ai visitatori di muoversi in sicurezza tra Palazzo Reale, Biblioteca Nazionale e Teatro San Carlo».
Sono stati rinnovati impianti idrico-sanitari, antincendio, di irrigazione e di illuminazione, indispensabili per garantire la manutenzione futura del giardino.
Parallelamente è stato avviato anche il restauro della cancellata monumentale lungo via San Carlo. I teli del cantiere riportano una sola parola: AverCura, un invito al rispetto del patrimonio culturale.
I numeri del restauro
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14.400 mq: estensione del Giardino Romantico
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2.750 mq: superfici pavimentate in cocciopesto di tufo
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3.150 mq: superfici a prato
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350: giorni di lavoro finora impiegati
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Oltre 4.000 piante messe a dimora, di cui
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20 esemplari arborei e palmizi
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1.300 arbusti
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3.000 erbacee
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