Il procedimento in corso al Tribunale di Torre Annunziata entra nella sua fase decisiva con le richieste di condanna al centro dell’udienza dedicata alle conclusioni delle parti. La posizione di Salvatore Langellotto, attualmente detenuto per altra causa, è oggetto di un processo che riunisce due contestazioni: le presunte lesioni personali gravi ai danni di Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, e il presunto stalking nei confronti del giornalista de Il Fatto Quotidiano, Vincenzo Iurillo.
Le accuse sulle lesioni a D’Esposito
Secondo la ricostruzione della Procura, la vicenda relativa all’episodio del 26 marzo 2023 a Sant’Agnello riguarda un’aggressione in cui Langellotto avrebbe colpito D’Esposito con un ceffone facendolo cadere a terra e, successivamente, con una serie di schiaffi, pugni e calci, tra cui un calcio alla tempia, uno alla spalla destra e uno alle costole sinistre.
All’attivista sarebbero state causate lesioni giudicate guaribili in oltre quaranta giorni, fra cui una frattura chiusa di una costola. Il movente indicato dagli inquirenti sarebbe riconducibile a presunti rancori legati alle numerose denunce presentate da D’Esposito su temi ambientali nella penisola sorrentina.
Le contestazioni per stalking al giornalista Iurillo
La seconda accusa riguarda una serie di comportamenti che la Procura qualifica come stalking, contestati a Langellotto per il periodo compreso tra il 9 aprile 2023 e il 26 gennaio 2024.
In questo arco temporale, il giornalista Vincenzo Iurillo sarebbe stato destinatario di minacce e molestie tali da generare un grave stato d’ansia e paura, incidendo sulle sue abitudini quotidiane e sulla sua attività professionale.
Secondo gli atti, tali condotte sarebbero collegate ai contenuti degli articoli pubblicati da Iurillo il 31 marzo e l’1 aprile 2023 sull’aggressione a D’Esposito, nonché all’inchiesta relativa alla benedizione dei camion della ditta riconducibile a Langellotto, avvenuta il 30 dicembre 2023 sul sagrato della chiesa dei Santi Prisco e Agnello a Sant’Agnello.
La richiesta del pm e il calendario processuale
Nella prima udienza dedicata alle conclusioni, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a cinque anni di reclusione per entrambe le contestazioni. Alle richieste del pm si sono aggiunte quelle del difensore delle parti civili costituite: Iurillo e Il Fatto Quotidiano.
La prossima udienza, fissata al 27 gennaio 2026, vedrà le conclusioni delle altre parti civili – il difensore di Claudio D’Esposito e quello del WWF – oltre alle conclusioni della difesa dell’imputato. In quella stessa udienza è prevista anche la sentenza.










