Il nome “Cobra”, che richiama gli episodi recenti di Ercolano, è tornato al centro della cronaca con un nuovo sequestro avvenuto nel territorio partenopeo. Questa volta la scena si è consumata nel corso della notte, quando i Carabinieri della tenenza di Cercola hanno individuato un pericoloso carico esplosivo all’interno di un’auto apparentemente ordinaria.
I militari hanno fermato un veicolo durante un posto di controllo. A bordo si trovavano un uomo, la compagna e i loro due figli di 2 e 10 anni, una situazione all’apparenza normale che non lasciava presagire alcun rischio. A tradire la tranquillità del quadro familiare è stato però un elemento immediatamente evidente agli occhi dei Carabinieri.
Gli ordigni e il potenziale esplosivo
All’interno dell’auto era nascosta una confezione contenente 29 ordigni “Cobra” e “Cipolle”, per un totale di oltre 2 chili e mezzo di polvere pirica. Si tratta di materiali dall’elevatissimo potenziale esplosivo, capaci — secondo quanto evidenziato dagli investigatori — di uccidere i bambini e i genitori e di distruggere completamente il veicolo in caso di detonazione accidentale.
Per avere un’idea della potenza, basta considerare che le immagini qui pubblicate sono relative a un solo 1 kg di polvere pirica.
Gli arresti e le misure cautelari
I Carabinieri hanno arrestato Domenico Paone e Giuseppina Borriello, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Per la donna è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre Paone è stato trasportato in carcere. Il sequestro si aggiunge ai numerosi interventi che nelle ultime settimane hanno visto i Carabinieri impegnati nel contrasto alla diffusione di ordigni artigianali sul territorio napoletano.
un nome che torna nella cronaca
Il riferimento ai “Cobra”, evocato anche nella recente e accesa udienza in tribunale legata ai fatti di Ercolano, conferma quanto questi ordigni continuino a rappresentare un nodo critico nella sicurezza urbana. I sequestri — sottolineano gli investigatori — proseguono quotidianamente e la pericolosità di tali strumenti resta altissima, soprattutto quando, come in questo caso, vengono trasportati in condizioni di assoluta imprudenza.










