La città di Torre del Greco è sospesa in un dolore silenzioso dopo la scomparsa di Giusy Balzano, quattro anni, stroncata da un malore improvviso mentre si trovava a casa dei nonni. Il ricordo più recente della bambina è legato alla processione dell’Immacolata dell’8 dicembre, dove sorrideva tra i coetanei con la mantellina azzurra e il vestitino bianco. Solo ventiquattr’ore dopo, quel sorriso si è spento in modo repentino, lasciando una comunità incredula e una Procura determinata a fare piena luce sulla dinamica di una tragedia definita da tutti come inspiegabile.
Le ultime ore e la corsa vana in ospedale
Nel pomeriggio successivo alla processione, pochi minuti dopo le 16, la piccola si è accasciata sul divano dei nonni. Un’apparente perdita di sensi, descritta dai presenti come un improvviso svenimento, dalla quale non si è più ripresa. I familiari, nel tentativo di anticipare i soccorsi, l’hanno trasportata direttamente al pronto soccorso dell’ospedale Maresca, dove è giunta in condizioni disperate. I sanitari hanno avviato subito le manovre di rianimazione, ma il cuore della bambina non ha ripreso a battere.
L’inaspettata rapidità dell’evento, unita a quanto emerso dai racconti dei genitori, ha da subito spinto i medici a segnalare il caso alle forze dell’ordine, aprendo la strada a un’indagine che oggi rappresenta il fulcro dell’intera vicenda.
Lo choc della famiglia e l’intervento delle autorità
In ospedale sono arrivati subito i genitori della bambina: papà Mattia, marittimo e devoto dell’Immacolata, e mamma Miriam, che ha appreso da pochi giorni di essere in attesa del secondo figlio. Gli agenti del commissariato di Torre del Greco, giunti su richiesta del personale sanitario, hanno preso in carico gli accertamenti preliminari, come previsto nei casi che coinvolgono minori deceduti in circostanze improvvise.
Il dolore della famiglia si è intrecciato, fin da subito, alla necessità di comprendere con esattezza cosa sia accaduto e perché.
Il sequestro della salma e il fascicolo della Procura
Nella serata di martedì i magistrati hanno disposto il sequestro della salma e il trasferimento all’obitorio dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. In queste ore gli inquirenti stanno valutando se procedere con l’autopsia, passaggio che potrebbe essere decisivo per chiarire l’origine del malore.
Il fascicolo aperto, al momento senza ipotesi di reato né indagati, mira a ricostruire con rigore gli ultimi mesi di vita della bambina e ogni aspetto del suo stato di salute. Gli investigatori hanno già acquisito cartelle cliniche, referti e documentazione relativa a una serie di accertamenti ai quali la piccola sarebbe stata sottoposta in passato per episodi di malori ricorrenti e svenimenti che non avevano trovato una diagnosi definitiva.
Le domande centrali dell’inchiesta
Il punto critico attorno al quale ruota l’indagine è la possibile esistenza di segnali premonitori. I magistrati, analizzando il quadro clinico raccolto, vogliono chiarire se gli episodi registrati negli ultimi tempi potessero essere collegati a un disturbo non diagnosticato e, soprattutto, se la loro natura sia stata interpretata correttamente dai professionisti che avevano preso in carico la bambina.
Le domande sul tavolo della Procura sono nette e dirette:
- i sintomi manifestati negli ultimi mesi erano compatibili con una patologia individuabile?
- eventuali anomalie emerse dagli accertamenti precedenti sono state adeguatamente approfondite?
- c’è stata una sottovalutazione clinica, oppure la tragedia è stata davvero imprevedibile?
Gli investigatori stanno esaminando ogni dettaglio emerso dalle visite, dalle consulenze specialistiche e dall’evoluzione dei malesseri registrati. L’autopsia, se disposta, potrebbe rappresentare la chiave per rispondere ai quesiti ancora aperti e stabilire se vi sia un nesso tra i sintomi precedenti e il malore fatale.
Una comunità ferita e l’attenzione delle istituzioni
Nel quartiere in cui vive la famiglia Balzano, la notizia della morte di Giusy ha generato un’ondata di choc e vicinanza. Il gruppo dei portatori del carro dell’Immacolata, al quale appartiene il padre, ha manifestato immediatamente solidarietà. Anche la parrocchia di Santa Croce, che aveva visto la bambina partecipare alla processione del giorno prima, si è stretta attorno ai familiari.
Il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, ha espresso cordoglio e ha deciso di annullare la cerimonia di accensione dell’albero di Natale prevista in piazza Santa Croce, ritenendo doveroso un gesto di rispetto verso la comunità colpita.
Ora la città aspetta le prossime mosse della Procura, mentre l’inchiesta prosegue concentrandosi sui dossier clinici, sui racconti dei genitori e sulle testimonianze dei medici coinvolti. L’obiettivo è uno solo: capire perché il cuore di una bambina di quattro anni abbia smesso di battere da un momento all’altro e verificare se qualcuno avrebbe potuto evitare questa tragedia.










