Sciopero generale della Cgil, disagi limitati nei trasporti ma in diecimila sfilano in corteo a Napoli

A Napoli trasporti ridotti per lo sciopero della Cgil: chiusa la Linea 1, disagi contenuti per pendolari. In diecimila in corteo fino a piazza Municipio, interventi dal palco

A Napoli lo sciopero generale della Cgil ha coinvolto trasporti, lavoratori e migliaia di manifestanti in corteo da piazza del Gesù a piazza Municipio. La mobilitazione ha provocato chiusure, cancellazioni e rallentamenti, pur senza bloccare del tutto la circolazione cittadina.

La situazione dei trasporti gestiti da Anm

Al termine delle fasce di garanzia, Anm ha comunicato la sospensione del servizio sulla Linea 1 della metropolitana e sulle funicolari di Montesanto e Mergellina. Regolari invece la Linea 6 e la funicolare di Chiaia.
La funicolare centrale è rimasta chiusa per consentire le attività di monitoraggio di sicurezza dell’impianto.

I collegamenti ferroviari e i primi effetti dello sciopero

Nella prima parte della mattinata non si sono registrati disagi significativi per i pendolari. Alla stazione centrale alcune cancellazioni hanno riguardato solo i treni regionali.
Regolare, con ritardi sporadici, la Linea 2 della metropolitana gestita da Trenitalia.
I treni Eav sono inizialmente rimasti in servizio, mentre alcune corse in partenza da Napoli Piazza Garibaldi dopo le 10 sono state soppresse.

Il corteo e la situazione in città

In mattinata molte persone sono scese in piazza a Napoli, come nel resto d’Italia. Il corteo, partito da piazza del Gesù, ha raggiunto piazza Municipio.
In centro città si sono registrati disagi al traffico, con chiusure temporanee gestite dalla polizia municipale. La situazione è rimasta sotto controllo e non si sono verificati scontri.

Le adesioni nelle aziende e nei trasporti regionali

Nella mobilitazione hanno aderito numerosi settori:
30% tra macchinisti e capotreno Trenitalia in Campania fino alle ore 6;
– chiusa la Linea 1 e la Piscinola-Aversa;
limitazioni e soppressioni sulle linee vesuviane.

Nel comparto metalmeccanico le adesioni hanno raggiunto:
80% alla Marelli, San Giorgio e Lmc;
65% alla Lear;
50% alla Tiberina;
100% alla Hanon Systems di Benevento e 95% alla Ficomirrors;
79% alla Sirti di Sala Consilina e 74% alla Sonoco nel salernitano;
90% alla Italcoat, Firma e Haiki Metals di Caserta;
60% alla Getra Power.

Gli interventi dal palco in piazza Municipio

Sul palco sono intervenuti i delegati, il giornalista Antonio Di Costanzo — che ha letto un documento contro la possibile cessione del gruppo editoriale Gedi — e i rappresentanti della Cgil.

Il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha dichiarato: «La manifestazione di oggi, da tutte le piazze del Paese, è un segnale a questo Governo che compie scelte, con la legge di bilancio, che non dà risposte alle lavoratrici e lavoratori, alle pensionate e pensionati, ai giovani, alle famiglie, alla Campania».
Ricci ha poi aggiunto: «La Campania, il Mezzogiorno hanno il triste primato di una sanità in una grave situazione: molta emigrazione per farsi curare al Nord, aumento della spesa, insufficienze di risorse. Occorrono assunzioni, migliaia di assunzioni».
Dal palco ha inoltre rivolto un appello al presidente della Regione: «Lanciamo l’invito al Presidente della Regione Fico a trovare soluzioni condivise e di sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti nelle filiere campane in crisi».

Le dichiarazioni del segretario confederale Luigi Giove

Il segretario confederale della Cgil, Luigi Giove, ha evidenziato le richieste del sindacato: «Chiediamo una manovra vera che dia risposte alle persone che lavorano. Non ci sono interventi per l’incremento dei salari: tre euro in più al mese sono una miseria».
Giove ha sottolineato anche i tagli ai servizi: «Ci sono tagli alla sanità, ci sono milioni di persone che non si curano più perché non se lo possono permettere, e ci sono tagli all’istruzione. Non si rinnovano i contratti pubblici e privati, mentre si spendono tanti soldi per le armi. È una politica di riarmo semplicemente assurda».

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