Sant’Anastasia si prepara a vivere uno degli eventi più sentiti del periodo natalizio nelle aree vesuviane con il ritorno del Presepe Vivente dei Giocondi, promosso dall’Associazione Jocundi del Presepe Vivente dei Giocondi e giunto alla 45ª edizione. Un appuntamento ormai storico, capace di richiamare ogni anno fedeli, cittadini e visitatori, trasformando il borgo di Sant’Antonio in un suggestivo palcoscenico a cielo aperto.
Il progetto si articola in due rappresentazioni distinte, ciascuna con una propria cifra narrativa e simbolica, ma unite da un unico filo conduttore: raccontare il mistero della Natività attraverso la fede, la tradizione e una lettura attenta del presente.
Il primo appuntamento è in programma martedì 24 dicembre alle ore 22:30 in Piazza Sant’Antonio. In questa occasione, il presepe si concentra sul cuore dell’evento religioso della Nascita di Gesù, proponendo un percorso composto da sei scene di ispirazione biblica. Il pubblico sarà accompagnato lungo il Cammino di Betlemme, attraverso l’attesa di Maria, la nascita del Bambino e l’arrivo dei Magi. Un racconto essenziale e intenso, pensato come momento di raccoglimento e contemplazione, che richiama il significato più autentico del Natale cristiano, quello dell’Attesa e della Venuta.
La seconda rappresentazione si terrà venerdì 26 dicembre alle ore 18:00 nel Borgo Sant’Antonio. In questo caso, il Presepe Vivente si amplia e si sviluppa in quattordici scene, offrendo uno sguardo più articolato e universale sul tema dell’Incarnazione. Il racconto si intreccia con la vita quotidiana di un popolo fatto di persone semplici, di mestieri, di relazioni, di sofferenze e speranze. La dimensione sacra dialoga con quella umana, restituendo l’immagine di un Dio che entra nella storia e nella realtà concreta degli uomini.
Accanto alle scene tradizionali, trova spazio anche una scena di denuncia, che invita lo spettatore a una riflessione attuale e necessaria. In un mondo che spesso fatica ad accogliere il messaggio di salvezza, il presepe diventa strumento di interrogazione, mostrando come quel messaggio venga ancora oggi ignorato o respinto.
Il Presepe Vivente dei Giocondi si conferma così non solo una rappresentazione religiosa, ma un’esperienza collettiva di memoria, fede e identità, capace di coinvolgere l’intera comunità e di mettere in dialogo il sacro con la storia e il presente.










