Napoli, i campioni d’Italia ruggiscono: azzurri in finale di Supercoppa con un secco 2-0 al Milan targato Neres-Hojlund

Un Napoli concreto e dominante supera il Milan 2-0 nella semifinale di Supercoppa italiana grazie a Neres e Hojlund, approdando alla finale in attesa di Inter o Bologna

Il Napoli è la prima finalista della Supercoppa italiana grazie al successo per 2-0 ottenuto contro il Milan, un risultato costruito con lucidità, disciplina tattica e qualità individuali. La squadra guidata da Antonio Conte ha saputo colpire nei momenti decisivi del match, controllando il ritmo della gara e sfruttando l’inerzia emotiva generata dal gol del vantaggio siglato da David Neres nel primo tempo. Il raddoppio firmato da Rasmus Hojlund nella ripresa ha chiuso una sfida nella quale gli azzurri hanno mostrato maturità e cinismo, legittimando l’accesso all’atto finale del torneo.

Un avvio equilibrato con occasioni su entrambi i fronti

Il match si apre con un buon ritmo da parte delle due squadre, con il Milan subito pericoloso al 5′. Una rovesciata di Rabiot si trasforma in un assist invitante per Loftus-Cheek, che tenta la conclusione in spaccata trovando però l’opposizione di Milinkovic-Savic, bravo a chiudere lo specchio. Gli azzurri rispondono poco dopo con un’occasione firmata Elmas, che calcia dalla distanza trovando la parata di Maignan. Al 16′ sono i rossoneri a sfiorare il vantaggio con Saelemaekers, che calcia di prima intenzione su sponda di Loftus-Cheek, mandando la palla di poco alta sopra la traversa.

Il Napoli prova a costruire con pazienza, sfruttando le qualità di McTominay, Politano e Spinazzola, mentre il Milan risponde con la fisicità di Rabiot e la velocità di Saelemaekers. Al 22′ altra occasione per il Napoli sugli sviluppi di un angolo: Maignan esce ma perde il pallone e Elmas calcia senza però inquadrare la porta. Gli equilibri restano incerti fino alla mezz’ora.

L’episodio che cambia la partita: Neres colpisce e il Napoli prende il comando

Nel momento di maggior intensità, il Napoli intensifica la pressione: al 32′ Hojlund difende palla al limite dell’area e serve McTominay, che calcia di prima intenzione sfiorando il palo. Al 35′, dall’altra parte, Rabiot non inquadra la porta di testa su cross di Saelemaekers. È il preludio al gol.

Al 39′, Spinazzola lavora con precisione sulla fascia sinistra e serve Hojlund in area; il danese difende il pallone con il fisico, si gira e calcia un sinistro velenoso. Maignan respinge in modo imperfetto e sulla ribattuta si avventa David Neres, che accompagna il pallone in rete firmando l’1-0. Il gol spezza l’equilibrio e cambia l’inerzia dell’incontro. In pieno recupero è ancora Hojlund a sfiorare il raddoppio, ma Maignan salva in corner.

Una ripresa gestita con ordine e chiusa da Hojlund

La seconda frazione inizia senza sostituzioni, con un Napoli più deciso nella gestione del gioco. Al 9′, è Rrahmani a impensierire Maignan con un destro potente dal limite, costringendo il portiere alla deviazione in tuffo.

Al 19′, gli azzurri raddoppiano: Spinazzola imbuca ancora per Hojlund, che anticipa De Winter, usa il fisico per proteggere palla e calcia da posizione defilata con il sinistro. Il pallone passa sotto il corpo di un Maignan impreciso e vale il 2-0.

Il Milan prova a reagire ma senza creare reali pericoli. Gli ingressi di Athekame, Fofana e Modric non cambiano l’inerzia. Il Napoli si difende con ordine, grazie a un reparto arretrato attento e ben guidato da Rrahmani, e con un efficace contributo degli esterni come Spinazzola e Politano che hanno dato profondità e copertura. In regia, McTominay ha dettato i tempi con lucidità e fisicità, mentre in avanti Hojlund e David Neres hanno rappresentato due minacce costanti, trasformando le occasioni principali della gara. Anche Milinkovic-Savic, seppur poco impegnato, ha garantito sicurezza nei momenti chiave, e chi è subentrato come Lang, Mazzocchi, Lucca, Gutierrez e Vergani ha mantenuto il livello di intensità utile a chiudere il match. Il contrasto acceso tra McTominay e Nkunku accende gli animi al 39′, portando all’ammonizione di Tomori e dello stesso scozzese.

Le dichiarazioni del capitano Giovanni Di Lorenzo

Nel post-gara, Giovanni Di Lorenzo sottolinea il valore della prestazione:
“Al di là di qualche battuta d’arresto ci siamo sempre stati. Stasera abbiamo fatto una grande partita, ci siamo aiutati anche quando non eravamo dominanti. Ora vedremo chi dovremo affrontare. Inter e Bologna sono due grandi squadre. Ci siamo difesi bene quando c’è stato bisogno di farlo, siamo contenti”.

La felicità di Hojlund dopo gol e qualificazione

“Sono molto felice personalmente e per il gruppo, tra pochi giorni c’è la possibilità di mettere le mani su un trofeo. Lukaku? Io e Rom abbiamo davvero un bel rapporto, lui mi insegna molto. Spero di rivederlo in campo il prima possibile perché è un top player. Ora abbiamo un’ottima opportunità per vincere un trofeo. In finale può succedere di tutto”.

Le dichiarazioni integrali di Antonio Conte

“C’è poco da dire a questi ragazzi, anche perché ribadire sempre le stesse cose penso sia anche noioso. Quando giochi ogni tre giorni con pochi calciatori è inevitabile che le energie non siano sempre al massimo e che so possano accusare delle battute a vuoto. È capitato e capiterà sicuramente in futuro, la situazione non potrà cambiare da qui a un mese. I ragazzi hanno dimostrato che volevamo fare una partita seria, che volevamo difendere lo scudetto che abbiamo sul petto, che eravamo qui non per invito ma perché ce lo siamo guadagnato. Ci siamo goduti la serata contro una grande squadra come il Milan. Bene così. Dobbiamo sempre essere supportati da grande energia, è importante per noi perché facciamo un calcio abbastanza dispendioso e non speculativo. Recuperiamo le energie e aspettiamo l’altra finalista. Oggi abbiamo fatto molto bene proprio come squadra. Quando riusciamo a essere squadra, con un’energia che è contagiosa, a prescindere di chi gioca siamo competitivi. Dobbiamo continuare e cercare di andare avanti, anche perché chi era infortunato lo è ancora, però anche i giocatori nuovi sono più coinvolti nel progetto.

L’ho sempre detto che quest’anno sarebbe stata un’annata complessa, però non mi aspettavo dopo cinque mesi questa baraonda che ci è successa di infortuni seri a giocatori importanti. Nelle difficoltà dobbiamo essere forti e coesi e giocare come stasera. Innanzitutto cerchiamo di recuperare Lukaku, ha esperienza internazionale, una carriera importante alle spalle, ha un peso specifico nello spogliatoio. Averlo con noi per esaltare il gruppo è importante. Mi auguro ci siano tante partite da giocare, così può iniziare uno, può iniziare un altro, possono giocare due attaccanti come abbiamo fatto con Lucca. Ci sono giocatori che si stanno adattando a ruoli diversi, uno su tutti Elmas: manca che lo metto in porta e poi lo abbiamo utilizzato dappertutto.

È lo spirito che conta, oggi Politano ha fatto una gara importante, anche Juan Jesus e Spinazzola… Senza tralasciare il rientro di Lobotka che insieme a McTominay è fondamentale, abbiamo solo due centrocampisti di ruolo. Volevamo essere qui per giocarci la finale, l’avevo detto, avevamo uno Scudetto sulla maglia. Non eravamo invitati ma ce la siamo guadagnata la possibilità avendo vinto lo scudetto l’anno scorso. Bologna e Inter sono due squadre molto forti, aspettiamo… Che vinca il migliore”.

La finale alle porte e l’attesa per l’avversaria

Il Napoli attende ora la vincente di Inter-Bologna, con la finale fissata per lunedì 22 dicembre. Gli azzurri arrivano con fiducia, con la consapevolezza di aver gestito una semifinale complessa e con l’entusiasmo della tifoseria partenopea che sogna la conquista della Supercoppa.

Pasquale Cirillo

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