Sorrento, furti di pesce: oltre 200 colpi e danni per 700mila euro

Avrebbero messo a segno più di duecento furti di prodotto ittico nell’arco di quasi due anni, causando un danno economico superiore ai 700mila euro. Con queste accuse, nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di due uomini: un 60enne di Piano di Sorrento e un 41enne di Torre Annunziata.

Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica. A carico dei due indagati vengono ipotizzati i reati di furto aggravato e continuato, commesso in concorso e mediante mezzi fraudolenti, con particolare riferimento all’ingente valore della merce sottratta. I fatti si sarebbero verificati nel territorio di Sorrento tra marzo 2023 e dicembre 2024.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due uomini, dipendenti di una ditta di commercio ittico, si sarebbero introdotti di notte nei locali aziendali, utilizzando un duplicato delle chiavi ottenuto illecitamente. Una volta all’interno, si sarebbero impossessati di ingenti quantitativi di pescato, sottratti sistematicamente nel tempo.

La merce rubata veniva poi consegnata a un terzo soggetto, che avrebbe provveduto a ordinare la tipologia di prodotto e a curarne la successiva rivendita. Un meccanismo che, secondo gli inquirenti, avrebbe garantito la continuità dei furti e la collocazione del prodotto sul mercato.

Le indagini, condotte dalla Stazione dei Carabinieri di Sorrento e coordinate dalla Procura, hanno preso avvio dall’arresto in quasi flagranza di uno dei due indagati. L’uomo è stato fermato nella notte del 17 dicembre 2024 mentre trasportava l’ennesimo carico di merce rubata.

Determinanti per lo sviluppo dell’inchiesta sono stati l’esame dei filmati dei sistemi di videosorveglianza e l’analisi dei telefoni cellulari in uso agli indagati. Gli accertamenti hanno consentito agli investigatori di attribuire con elevata probabilità ai due uomini la responsabilità dei numerosi episodi contestati.

Al termine delle formalità di rito, entrambi gli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per ricostruire in maniera completa l’intera filiera della rivendita del prodotto ittico sottratto.

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