Il Comune di Napoli ha avviato il processo di acquisizione del ponte incompiuto di via San Giacomo dei Capri, al Rione Alto, ponendo fine a una vicenda che si trascina da oltre quarant’anni. La struttura, costruita nei primi anni ’80 e mai definita a causa di un contenzioso tra pubblico e privati, è rimasta per decenni un viadotto sospeso senza collegamenti, diventando uno dei simboli delle opere incompiute della città.
L’acquisto dell’opera, per una cifra stimata intorno ai 320 mila euro. La decisione è stata formalizzata attraverso una delibera di giunta che inserisce il ponte nel patrimonio indisponibile del Comune. La scelta di acquisire la struttura è stata ritenuta più conveniente rispetto alla demolizione, che avrebbe comportato costi superiori ai 700 mila euro.
Il ponte era stato originariamente progettato per collegare via San Giacomo dei Capri con via Jannelli, con l’obiettivo di alleggerire il traffico nella zona collinare. I lavori, avviati nel 1982, furono però interrotti a causa di un contenzioso che bloccò l’opera in uno stato di sospensione permanente.
La svolta è arrivata con l’inserimento del viadotto nel Documento Unico di Programmazione (DUP), come confermato dal presidente della Commissione Bilancio del Comune, Walter Savarese d’Atri, che ha definito l’operazione “un passo decisivo dopo 40 anni di immobilità”. L’inserimento nel DUP ha consentito di prevedere le risorse necessarie per l’acquisizione e la successiva riqualificazione.
Resta adesso da definire il futuro della struttura. Tra le ipotesi al vaglio dell’amministrazione vi sono il completamento del collegamento viario oppure la trasformazione del ponte in uno spazio pubblico, come un parco urbano sopraelevato.
Pietro Nicosia









