Pedaggi autostradali in aumento dal 2026: stangata sulla Napoli–Pompei–Salerno

Dal 1° gennaio 2026 scatteranno nuovi aumenti dei pedaggi autostradali su gran parte della rete italiana. A certificarlo è una comunicazione ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, arrivata dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto messo fine al congelamento delle tariffe deciso negli anni scorsi dal Governo. Una decisione che avrà un impatto significativo soprattutto nel Sud Italia, con riflessi diretti sulla Napoli–Pompei–Salerno, una delle arterie più trafficate della Campania.

Se l’adeguamento medio previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) è pari a +1,5%, legato all’inflazione programmata per il 2026, sulla A3 Napoli–Pompei–Salerno l’incremento sarà più consistente. Alla concessionaria Salerno–Pompei–Napoli S.p.A. è stata infatti riconosciuta una variazione tariffaria del +1,925%, superiore alla media nazionale.

Una differenza che pesa sulle tasche di pendolari, lavoratori e turisti, in un tratto strategico per i collegamenti tra Napoli, l’area vesuviana e il Salernitano. Il Ministero ha chiarito che la decisione non è frutto di una scelta politica, ma di un vincolo giuridico:
«La sentenza della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del ministro Matteo Salvini e del Governo di congelare le tariffe fino alla definizione dei nuovi Piani Economico-Finanziari».

Tangenziale di Napoli, dal 2026 previsto un possibile aumento del pedaggio: tariffa a 1,05 euro

Oltre all’aumento in sé, preoccupa l’impatto sulla viabilità ai caselli: il pagamento di 1,05 euro comporterebbe operazioni di resto che rischiano di rallentare il traffico. Proprio per questo, la società Tangenziale di Napoli si è già attrezzata con monete da 5 centesimi per limitare i disagi.
Dalla concessionaria, però, precisano: «Non è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale sui pedaggi 2026. L’eventuale aumento non nasce da una richiesta della società, ma da una decisione nazionale».

Sullo sfondo, una novità destinata a cambiare il sistema degli aumenti futuri: il principio del “pay per use”. L’ART ha stabilito che i concessionari potranno ottenere rincari solo a fronte di lavori effettivamente realizzati sulle tratte, e non più per finanziare interventi futuri. Una svolta importante in termini di trasparenza, che però non è ancora applicata alla Tangenziale di Napoli.

Gli aumenti dei pedaggi rappresentano l’effetto diretto della bocciatura, da parte della Consulta, delle norme che tra il 2020 e il 2023 avevano rinviato gli adeguamenti tariffari. Per la Napoli–Pompei–Salerno, però, il rincaro superiore alla media nazionale rischia di trasformarsi in un ulteriore fardello per un territorio già segnato da traffico intenso e costi elevati di mobilità.

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