La storia di Natale: la faina Scooby del Bosco di San Silvestro

Il Natale è il periodo dell’anno in cui i buoni sentimenti di solidarietà e aiuto fraterno dovrebbero pervadere gli animi di tutti. Questo, purtroppo, sempre più spesso non accade e gli umani ingrigiti dalla frenetica quotidianità finiscono per essere presi da un frenesia consumistica senza pari. Per fortuna c’è chi, come i volontari, non ha smarrito la strada e dedica il suo Natale agli altri ricevendo in cambio un prezioso augurio di speranza. Per questo Natale la redazione de “Il Gazzettino Vesuviano” ha voluto dare spazio ad una bella storia di solidarietà. A raccontarcela il dott. Franco Paolella, direttore dell’Oasi WWF del Bosco di San Silvestro di San Leucio (CE), che così spiega:

«Chi è Scooby? Un piccolo cucciolo di faina, rimasto orfano e affidato all’Oasi per alimentarlo e farlo crescere sperando, poi, di rimetterlo un giorno  in libertà, spiega il direttore. Lo aveva preso in cura  Rosy, una volontaria del centro, ma dopo pochi giorni  è  stato adottato da tutti gli attivisti del bosco  poiché ispirava  tanta tenerezza e come tutti i piccini voleva giocare in continuazione. Man mano però che diventava più grande iniziava a fare  il discolo cercando di penetrare  nelle voliere per procurarsi del “cibo fresco”. Lo chiamavamo per nome e lui arrivava di gran  corsa  sbucando da  una voliera  non più utilizzata. Li  gli portavamo le prede vive per allenarlo alla caccia. Negli ultimi tempi aveva iniziato ad allontanarsi  fin quando poi, diventato una vera faina adulta,  è andato via definitivamente. Ne siamo stati felici poiché avevamo raggiunto l’obbiettivo di reinserirlo in natura ma, al tempo stesso, eravamo un po’ tristi per il distacco come spesso ci accade ogni qual volta riusciamo a ridare la libertà ad altri animali da noi curati. Oggi, però, quasi a volerci fare un dono di Natale, si è fatto vedere per un attimo e poi è sparito di nuovo nel sottobosco! Vi abbiamo raccontato la storia del nostro amico Scooby, conclude il direttore Paolella,  per condividere con voi questa piccola grande gioia e augurarci un mondo di pace e maggior armonia con Madre Natura».

Ferdinando Fontanella


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